Non c’è solo la crisi del governo Lombardo nei pensieri dei novanta inquilini di Palazzo dei Normanni. In queste ore, infatti, il Parlamento siciliano, in equilibrio sempre più precario, attende con il fiato sospeso anche la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa sul ricorso presentato da alcuni candidati della lista Rita Borsellino-Sinistra Arcobaleno all’indomani delle elezioni del 13 e 14 aprile 2008.
A distanza di qualche settimana dall’ultima udienza, la sentenza dovrebbe essere pronta per il deposito, anche se ancora non risulta depositata. Se le richieste dei ricorrenti, che sono Rita Borsellino, Massimo Fundarò, Teodoro Lamonica, Antonio Giuseppe Parrinello, Giovanni Giuca, Calogero Miccichè, Giuseppe Ortisi, Fabrizio Ferrandelli e Giuseppe Furnari, dovessero venire accolte, in tutto o in parte, potrebbe essere annullato l’esito complessivo della consultazione elettorale oppure stravolto l’assetto dell’Assemblea regionale siciliana con la sostituzione di sette parlamentari.
Ad essere contestata per via giudiziaria è stata l’“illegittima ammissione delle liste denominate ‘Popolo delle Libertà’ e ‘Lombardo Presidente Sicilia Forte e Libera’, presentate nella provincia di Trapani, a causa della sostituzione di due candidati successivamente alla sottoscrizione delle liste”. Un’iniziativa che avrebbe “di fatto reso nulle le firme dei presentatori della lista”, poiché sarebbero state apposte per la presentazione di una lista diversa da quella effettivamente presentata.
La richiesta principale dei ricorrenti è l’annullamento delle elezioni. In seconda battuta, si chiede la sottrazione dei voti delle liste contestate ed il rifacimento del conteggio per l’attribuzione dei seggi. Se fosse questa l’ipotesi accettata dai magistrati, la lista Rita Borsellino-Sinistra arcobaleno supererebbe lo sbarramento del 5 per cento ed i suoi candidati entrerebbero all’Ars.
Insomma, per sette parlamentari la legislatura si potrebbe chiudere qui e le porte di Palazzo dei Normanni si potrebbero aprire per altrettanti neo parlamentari.
Traballano le poltrone degli esponenti del Pdl, Livio Marrocco, Antonino Scilla e Giulia Adamo, e dei rappresentanti del Pd, Bernardo Mattarella e Vincenzo Marinello. Salterebbero, inoltre, l’ultimo deputato eletto in provincia di Palermo e l’ultimo in provincia di Catania. Al loro posto potrebbero approdare a Sala d’Ercole: la neo europarlamentare Rita Borsellino o, al suo posto, il consigliere comunale palermitano Fabrizio Ferrandelli; il sindacalista messinese Teodoro La Monica, l’ex deputato trapanese Giuseppe Parrinello, il catanese Giuseppe Furnari ed il siracusano Giovanni Giuca. Otterrebbero un seggio anche l’esponente dell’Udc, Mimmo Turano, ed il rapprentante dell’Mpa, Lo Sciuto, di Castelvetrano.
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