ACIREALE – A seguito dei nuovi, raccapriccianti dettagli appresi dai media in merito all’inchiesta sulla “Associazione Cattolica Cultura ed Ambiente” di Lavina in Aci Bonaccorsi, la Diocesi di Acireale ribadisce che la natura dell’Associazione in questione è civile, condanna ogni forma di ambiguità tesa a disorientare i fedeli su ciò che può essere definito religioso e ciò che invece appartiene alla sfera della perversione, esprime ancora una volta dolore e solidarietà verso tutte le vittime, sia in quanto abusate, sia in quanto gravemente ingannate ed offese.
Come previsto dal Codice di diritto canonico al can. 1399 quanti si macchiano di gravi crimini e danno occasione di scandalo incorrono in pesanti pene canoniche, quali l’esclusione dai sacramenti. Per contribuire alla verità dei fatti, il Vescovo della Diocesi, S. E. Mons. Antonino Raspanti, ha costituito una Commissione interna. Presieduta dal Vicario generale Mons. Giovanni Mammino, avrà tra l’altro il compito di raccogliere elementi utili a fare chiarezza sulla eventuale violazione del sigillo sacramentale e su tutto ciò che concerne la materia ecclesiale, morale e dottrinale dei fatti occorsi attorno all’Associazione di cui sopra, così da tutelare tutti quei fedeli che hanno subìto un torto o sono stati lesi nei propri diritti.
Quanti ritengono di essere a conoscenza di elementi utili, potranno rilasciare alla Commissione la propria dichiarazione o testimonianza concordandone le modalità scrivendo ad una delle seguenti e-mail: vicariogenerale@diocesiacireale.it – cancelliere@diocesiacireale.it. Ribadendo piena fiducia nel lavoro della Magistratura, si auspica che si possa giungere nel minor tempo possibile all’accertamento di ogni responsabilità.