Raddoppio ferroviario, solo l'inizio |"Nel 2019 lo snodo aeroportuale" - Live Sicilia

Raddoppio ferroviario, solo l’inizio |”Nel 2019 lo snodo aeroportuale”

Tutte le tappe dell'intermodalità catanese.

CATANIA – Nonostante i ritadi dei mesi scorsi, il raddoppio ferroviario Catania Centrale – Catania Ognina, c’è: è attivo. Inaugurate oggi le due stazioni, infatti, di Ognina e piazza Europa, mentre a inizio 2018 verrà tagliato il nastro per quella sotterranea nel quartiere Picanello. La nuova linea, senza passaggi a livello, si estende per circa 2,6 km, di cui 1,4 in galleria, per un investimento complessivo di circa 100 per un investimento complessivo di circa 100 milioni di euro. Si fa sempre più robusta la ricetta del ferro chiamata a disegnare una dimensione sempre più metropolitana e integrata della mobilita etnea. Prossima tappa, l’attivazione – prevista per il 2019 – della nuova fermata ferroviaria a Fontanarossa, in piena area aeroportuale. Per quest’ultima, l’intesa è stata firmata oggi a Palazzo degli Elefanti, alla presenza del ministro dei trasporti Graziano Delrio e i vertci di Sac e Rfi. Si tratta di un intervento complesso e dal vasto impatto strategico, chiamato a ridisegnare l’intero puzzle dei trasporti nel versante orientale della Sicilia, in linea con quella che lo stesso Delrio definisce la “filosofia dell’intermodalità”.

È visibilmente soddisfatto il sindaco di Catania Enzo Bianco, all’ennesima inaugurazione su binari da dicembre a oggi. Sta conservando un lembo di nastro tricolore alla volta, quello di oggi lo ha riposto nel taschino. Il suo desiderio – come ha rivelato a Live Sicilia – “è quello di ricucirle tutte in un’unica di quattro metri”. Al di là delle note di colore, la giornata di oggi disegna uno scenario infrastrutturale di più vasta portata.  Il piano complessivo presentato investe i collegamenti fra le tre aree metropolitane di Sicilia. Il cosiddetto Itinerario Palermo-Catania-Messina: la cui velocizzazione rientra fra gli interventi già inseriti nello “Sblocca Italia”.

“Il collegamento veloce tra Catania e Palermo – sottolinea infatti Maurizio Gentile, Ad e direttore generale di Rete ferroviaria italiana – verrà realizzato tramite la costruzione di un nuovo binario con una velocità di tracciato di 200 km/h entro il 2024. A quella data sarà possibile andare da Catania a Palermo in un’ora e 45 minuti. Nel 2027 è previsto invece il completamento del raddoppio che permetterà tempi di percorrenza ancora più bassi”.

Sullo sfondo resta tuttavia l’Europa e il Corridoio Ten-T Scandinavo-Mediterraneo, che collega Helsinki a La Valletta, passando per la Galleria di base del Brennero, in costruzione, la dorsale italiana AV/AC e collegando via mare anche Taranto. Intanto c’è da pensare al territorio etneo. Perché l’infrastruttura inaugurata oggi rischia di rimanere inefficace sul versante complessivo della decongestione del traffico veicolare sul capoluogo catanese senza alcuni aggiustamenti di sistema.

“Una commissione promossa dal Comune di Catania sta studiando il meccanismo di un biglietto unico integrato che coinvolga RfI, Metropolitana e Amt – spiega Luigi Bosco già assessore ai Lavori pubblici a Catania e attuale membro della Giunta regionale – Oggi abbiamo discusso di una proposta di modifica della Catania-Palermo, che potrebbe consentire una maggiore velocizzazione dei tempi di esecuzione e un risparmio di qualche centinaio di milioni. Io ho chiesto che questa stessa cifra venga utilizzata per una fermata cittadina ad Acireale, ai Cappuccini, per fare dei parcheggi lì e a Giarre, e permettere quindi a chi proviene dell’aera pedemontana di raggiungere più tranquillamente la città”.

 


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