CATANIA. La città onora i propri morti. Lo fa in massa, dalle prime ore del mattino, assiepandosi tra i fiorai (in larga parte autorizzati) e gli storici “Tre Cancelli”. Tra le opere architettoniche accumulatesi in un secolo e mezzo, tutti cercano i propri parenti e, soprattutto, li ricordano. Oggi gli autobus comunali, come e meglio che nella città dei vivi, percorrono continuamente i viali più ampi: sono stipati di gente, e in molti devono rimanere a terra (si è notata una cura particolare verso le persone più in difficoltà). Per gli anziani non deambulanti è stato poi attivato un apposito servizio di trasporto. Veicoli e volontari della Protezione Civile e della Misericordia pattugliano i vialetti tenendosi in contatto radio, ed anche gli operatori della Croce Rossa intervengono prontamente: si tratta di piccoli malori, soprattutto nelle persone anziane. Anche i servizi igienici sono stati ripuliti ed incrementati, con l’aggiunta di pratiche strutture ad assorbimento chimico.
Un’organizzazione nell’insieme piuttosto efficiente sta permettendo ai cittadini di raggiungere in modo semplice il cimitero e di muoversi senza troppe difficoltà malgrado le dimensioni monumentali.
Tuttavia non mancano le perplessità: atti d’incuria, quando non proprio di vandalismo, sono visibili a tutti. Le tombe più antiche, da fine ‘800 agli anni ’30 del ‘900, sono infatti ampiamente danneggiate, con le lapidi spesso ridotte in macerie: tra queste, alcune di famiglie inglesi e tedesche. Altre sepolture quasi o poco più che centenarie sono coperte da rampicanti fino ad essere quasi invisibili; in mezzo ad un cumulo di ruderi spicca un tessuto bordato di pizzo. Interi corridoi dietro le tombe all’aperto sono riempiti di sterpi e immondizia, molti loculi delle colombaie sono sfondati e alcuni mostrano le cassette di ferro zincato o legno usate per contenere i resti; altri, vuoti, contengono spazzatura. Anche in questo caso, dalle date sulle lapidi si nota che sono i corpi più “anziani” a farne le spese. Mentre l’ossario è finalmente in riparazione, anche tra i palazzi delle confraternite abbondano angoli di trascuratezza: tanti spazi morti sono occupati da inerti edili, mentre alcuni terrazzini di cemento mostrano l’armatura in ferro ampiamente corrosa. Uno spazio abbastanza insolito, quello delle sepolture a terra, appare disseminato di cartacce come un parco pubblico. Malgrado ciò, gli operatori e i mezzi della nettezza urbana appaiono in continua attività.
Fuori dalle mura gialle, i venditori abusivi si concentrano su via Calliope con bancarelle di fiori e lumini, ma tra i soliti posteggiatori -almeno per oggi- sono assenti i bambini. Intenso il traffico ma smistato regolarmente dai vigili urbani, mentre le linee straordinarie di trasporto pubblico risultano a detta di tutti una comodità notevole. Qualcosa sembra in evoluzione, perlomeno nella mobilità cittadina.
Intanto, in una nota, l’amministrazione comunale fa sapere che “l’albero che è caduto questa mattina in via della Regione è stato tempestivamente rimosso. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuco, i Vigili Urbani, gli operatori del Comune di Catania e dalla Multiservizi che hanno velocemente a rimuovere tronco e alberi per liberare la sede stradale e consentire il normale scorrimento del traffico. La caduta dell’albero, dato il bel tempo, non è chiaramente spiegabile anche perché nei giorni scorsi i tecnici della Multiservizi avevano proceduto a controllo e potatura. Nei prossimi giorni si procederà a ulteriore verifica per meglio comprendere le cause che hanno portato alla caduta del vegetale”.