TREMESTIERI ETNEO – Si è tenuto alla Villa Immacolata di Tremestieri Etneo un incontro di presentazione del nuovo protocollo d’intesa tra il Comune e l’associazione “Difesa e Giustizia”, volto a contenere le problematiche relative all’eccesso di debiti di singoli cittadini, piccole e medie imprese. Tale accordo prevede l’apertura d’uno sportello di consulenza denominato “Camera dei diritti del sovraindebitato”. Nell’introdurre il discorso, il vicepresidente dell’associazione, Nicola Platania, ha sottolineato alcune affermazioni espresse dall’ art. 3 della Costituzione: “Operiamo per tutelare la dignità sociale del cittadino, rimuovendo -appunto- gli ostacoli che ne impediscono l’espressione”.
Il sovraindebitamento è certamente uno di tali ostacoli, e la tutela della garanzia costituzionale –perciò del cittadino stesso- il principale obbiettivo. “Bisogna certamente che si paghino le tasse”, ha detto il sindaco Rando, “ma si devono anche tutelare i debitori, comprendere le ragioni che li spingono a non pagare. Come istituzione, siamo soddisfatti di questo servizio e ci auguriamo che possa dare sollievo, chiarezza e appoggio al disagio dei cittadini”. Concetto ribadito dal consigliere Firrincioli, che ha brevemente accennato ad altre iniziative comunali a salvaguardia dei cittadini, non ultima quella rivolta ai bambini portatori di handicap.
Massimo Ferrante, presidente dell’associazione “Difesa e Giustizia”, ha poi esposto, a grandi linee, il contenuto e le applicazioni della legge 3/2012, altrimenti detta “salva suicidi”: “D’un lato permette al soggetto indebitato di garantire il pagamento, dall’altro stabilisce l’eliminazione di parte del debito in base a criteri fissati dall’ISTAT, ad esempio in proporzione alle esigenze familiari”. Naturalmente la legge non si applica a tutti i casi: “E’ riservata a soggetti forniti di un reddito pur minimo, dei quali il tribunale deve accertare la condizione di sovraindebitamento”. Centrale lo status di incolpevolezza del soggetto, si è chiarito: un caso tipico potrebbe essere quello di chi abbia contratto uno o più prestiti, possibili in base all’entità della busta paga, finché un successivo licenziamento o accadimento simile non abbia reso impossibile la restituzione: “E’ una procedura delicata, che comporta un’attenta valutazione del soggetto. L’applicazione a piccole e medie imprese è possibile quando i creditori votano col 60% del favore”, ha precisato Ferrante. All’incontro è seguita l’inaugurazione dell’ufficio, sito in via Guglielmino n.8 .