Diritti negati a Frisone |La denuncia della madre - Live Sicilia

Diritti negati a Frisone |La denuncia della madre

Parole dure, piene di rabbia, ma ancor di più di tristezza. "Nonostante le tante richieste di aiuto sia alla Regione che al nostro Comune di pertinenza, ovvero Aci catena, non abbiamo mai ricevuto riscontro" denuncia Lucia Frisone.

il fisico nucleare
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CATANIA – A 87 anni non ha esitato, ed è scesa in piazza per amore di suo figlio Fulvio. Così Lucia Frisone c’ha messo la faccia e si è incatenata in piazza Duomo a Catania per dare voce ai diritti del figlio Fulvio, 50 enne affetto da tetraparesi spastica con distonie, al quale dallo scorso 24 gennaio la Regione ha ridotto le ore di assistenza da 24 a 9 giornaliere. “Mio figlio è costretto a stare a letto – spiega Lucia – lui che è un fisico nucleare di fama mondiale adesso vede ogni diritto venire meno, è un’ingiustizia”.

Parole dure, piene di rabbia, ma ancor di più di tristezza. “Nonostante le tante richieste di aiuto sia alla Regione che al nostro Comune di pertinenza, ovvero Aci catena, non abbiamo mai ricevuto riscontro – prosegue la Frisone – abbiamo cercato di sensibilizzare gli amministratori catanesi, ma in risposta abbiamo ricevuto il silenzio totale, disinteresse e menefreghismo”. “Mi sono incatenato in piazza Duomo a Catania con mia madre, per denunciare che è stato violata una legge dello Stato italiano art.29 del 2005 che disciplina l’assistenza sulla mia disabilità – scrive pubblicamente Fulvio Frisone nella sua oagina Fb – L’Italia non e’ uno Stato di diritto!!!”

Tanta la solidarietà dimostrata dagli amici della famiglia Frisone, ma anche dla popolo di Facebook, tanti i commenti e le parole spese in loro favore, come quelle di Salvatore: “il ferro si batte quando è caldo, invito tutti ad organizzare un sit-in al Quirinale”. Sin dalla prima infanzia a Fulvio è stato affidato un sostegno, un aiuto che adesso manda. “Da una settimana ogni sera dalle 23 fino alle 8 del mattino io e Fulvio rimaniamo soli in casa – conclude Lucia Frisone – Spero che Dio mi dia la forza ancora per tanto altro tempo, ma se ci dovesse succedere qualcosa di chi sarà la responsabilità?”

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