CATANIA – “Il sistema sanitario a Catania può permettersi solo passi avanti! Siamo felici, quindi, che il piano di indispensabile potenziamento del Pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi abbia conosciuto in queste ore una concreta evoluzione, sollecitata per ultimo nei giorni scorsi da Uil, Uil Fpl e Uil Fpl Medici. Questa buona notizia, però, non nasconda quella cattiva, anzi pessima, rappresentata dalla tentazione regionale di smantellare il Centro trapianti del Policlinico di Catania in favore di altre strutture che si trovano altrove, hanno storie più recenti e costi superiori. Siamo pronti a opporci con ogni mezzo a questa soluzione”. Lo affermano il segretario generale della Uil di Catania, Fortunato Parisi, e il segretario provinciale Uil Fpl Stefano Passarello, entrambi a Roma per il congresso nazionale dell’organizzazione sindacale che domani – venerdì 21 – eleggerà segretario generale il siciliano Carmelo Barbagallo.
Parisi e Passarello aggiungono: “Non si può cancellare la storia di un Centro trapianti che, grazie a pionieri geniali e coraggiosi come il professor Attilio Basile, è ancora oggi simbolo dell’eccellenza sanitaria catanese e siciliana in Italia e nel mondo. Il presente, peraltro, parla di una realtà che funziona. E funziona bene. Basti ricordare i dati del Ministero della Salute che tra il 2000 e il 2012 al Policlinico sono stati eseguiti 576 trapianti di rene e pancreas, ben più di altre realtà in Sicilia e nel Paese.
Al Centro Trapianti di Catania, inoltre, guardano oggi con speranza ben 217 pazienti nefropatici in lista d’attesa. Sempre il Policlinico di Catania registra, poi, il più alto volume di trapianti complessi: rene-pancreas, da vivente e a rischio calcolato”. “Insomma – concludono i segretari di Uil e Uil Fpl – è francamente incomprensibile, goffo e pericoloso, un Piano regionale di riordino sanitario che penalizza il Policlinico e, soprattutto, tantissimi malati. Il nostro sindacato è pronto a chiedere una mobilitazione dei cittadini perché non passi un’idea che rischia di creare gravissimi disagi ai pazienti e mortificare un esaltante patrimonio umano e professionale costruito in decenni dai lavoratori della Sanitá etnea. Non solo protesta, comunque. Proponiamo, dunque, di confermare le attività del Policlinico di Catania e mantenere le peculiarità di Ismett per altre tipologie di trapianti, quali fegato e polmone”.