CATANIA. Addiopizzo Catania esprime “stupore nell’apprendere che tra il 6 e il 9 novembre prossimi a Milano, nell’attesa di Expo 2015, si svolgerà il terzo ‘Festival dei beni confiscati'” perché “ci si chiede cosa ci sia esattamente da ‘festeggiare’ in materia di beni confiscati”. Addiopizzo Catania, sottolinea, “crede fortemente nell’importanza di dibattiti, proiezioni, diffusione della cultura della legalità, ma – sottolinea – altrettanto fermamente ritiene che soprattutto in tema di beni confiscati debba finire il tempo di proclami e parole”. L’associazione antiracket chiede “con urgenza una riforma in materia che tenga conto non soltanto della sorte delle unità immobiliari o dei patrimoni confiscati, ma dei lavoratori delle aziende confiscate. Non serve a niente contare le aziende o i beni confiscati – osserva Addiopizzo – se non si fanno i conti con la sorte di queste aziende. Non si può più far finta che la categoria dei lavoratori delle aziende confiscate non sia una categoria ad altissimo rischio socio-economico. Vanno tutelati e protetti in fase di confisca ed è ora che, al di là dei festival – conclude l’associazione antiracket – si inizi davvero ad affrontare di petto questo delicatissimo argomento”.
"Non serve a niente contare le aziende o i beni confiscati - osserva l'associazione antiracket - se non si fanno i conti con la sorte di queste aziende".
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