CATANIA – Hanno preso il teatro Coppola e lo hanno fatto risorgere. Era il 2011 quando si sono presentati alla città come “lavoratori e lavororatrici della cultura” pronti ad occupare i locali di via Bastione, 9 e “con impegno” riportarlo ad essere “casa dell’arte”. Da quel palco sono passati centinaia di spettacoli, soprattutto destinati ai bambini e tutto è stato organizzato senza uno spicciolo di soldi pubblici, ma attraverso le offerte o i piccoli investimenti del gruppo di artisti che lo “occupa”. E la città, questo lo sa.
Ma ieri qualcosa è accaduto. E arrivata la polizia giudiziaria per verificare l’effettiva occupazione abusiva. La notizia è postata nella home page del sito del teatro attraverso un comunicato. “Ieri 17 Gennaio 2014, alle ore 19:14, due agenti di polizia giudiziaria si sono presentati in teatro su richiesta dell’ufficio al patrimonio del Comune di Catania con l’intento di verificare l’effettiva “occupazione abusiva di uno stabile di proprietà comunale”. Alcuni dei presenti sono stati identificati”
Questa la cronaca, ma la nota continua con la denuncia. “Come da copione la politica legalitaria della giunta Bianco comincia a dare i suoi frutti. Preoccupati di ridurre l’emergenza cultura/socialità a semplice questione amministrativa e di ordine pubblico, gli uffici comunali danno il via ai soliti balletti da controllori pianificando una normalità ferrea e desertificante.”
E gli animi sono sereni, “i lavoratori della cultura” sono pronti ad andare avanti. “La cosa non ci riguarda. Il Teatro Coppola Teatro dei Cittadini è occupato e riaperto dal 16 Dicembre 2011. Dove c’era abbandono, speculazione e malaffare, da due anni la città si ritrova producendo, distribuendo e garantendo pubblicamente creatività e partecipazione”.
E alla fine il messaggio è diretto ai vertici di Palazzo degli Elefanti: “All’ufficio del patrimonio e al Comune di Catania confermiamo che i locali di via Vecchio Bastione 9, già sede del primo teatro comunale della città, sono effettivamente occupati: occupati dai bisogni, dalle urgenze, dalla gioia di tutti quei cittadini che non accettano la speculazione privata, l’arroganza amministrativa, la cancellazione della memoria storica e culturale di un’intera comunità”.
Al Teatro Coppola insomma si continua con “l’occupazione artistica”, ora aspettiamo la prossima mossa del Comune.