CATANIA – Colpo di scena nell’Appello del processo Iblis, il Pg Gaetano Siscaro ha chiesto la condanna di Giovanni Cristaudo, ex deputato regionale eletto con il Pdl e poi transitato in Forza del Sud, per l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. L’ex onorevole ha preferito non replicare, ma in passato ha sempre negato ogni tipo di coinvolgimento.
In primo grado Cristaudo era stato assolto ai sensi del secondo comma dell’articolo 530 del codice penale, dall’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa: le prove del presunto sostegno alla mafia, raccolte dagli inquirenti, sarebbero state “insufficienti e contraddittorie”.
LA MATASSA DEL SOSTEGNO ALLA MAFIA. La configurabilità del sostegno a Cosa Nostra di Cristaudo non è stata intravista, dai giudici di primo grado, nella legge regionale che ha consentito la realizzazione del centro commerciale Tenutella, “il più grande affare per la mafia – secondo le ipotesi dei pubblici ministeri- degli ultimi 20 anni a Catania”. Giovanni Cristaudo aveva presentato, da deputato regionale, come primo firmatario, un ordine del giorno e due disegni di legge. Tra queste iniziative legislative, il secondo disegno elaborato da Cristaudo è stato convertito in legge regionale il 30 ottobre del 2007, consentendo di superare la decadenza dei termini per la realizzazione del centro commerciale in odor di mafia. Un affare milionario frutto dell’impegno, secondo le ipotesi della magistratura, del boss Pippo Ercolano, recentemente deceduto, e del capo dell’area militare Santo La Causa, adesso divenuto collaboratore di giustizia.
LE DICHIARAZIONI DI MIRABILE. Il pentito Paolo Mirabile, interrogato dai Pm Antonino Fanara e Agata Santonocito durante il processo Iblis che si celebra con il rito ordinario, ha citato in aula l’ex deputato regionale Giovanni Cristaudo mentre parlava dell’affare del centro commerciale Tenutella.
“Accompagnai mio zio Alfio Mirabile – ha detto il collaboratore – ad una riunione da un professionista in viale Vittorio Veneto riguardo la “Tenutella”, quando tornò però era irritato e bestemmiava. Dopo una settimana – ha aggiunto Paolo Mirabile – un altro mio zio Giuseppe Ferrara mi disse se potevamo aiutare Giovanni Cristaudo per organizzare nella trattoria una cena elettorale per 30 – 40 persone, quando Cristaudo venne nel locale mio zio Alfio scorgendolo dal vetro della cucina si fece scappare una frase del tipo “per colpa di questo signore qui mi sta facendo combattere per la Tenutella”, a suo dire – puntualizza Mirabile – andava contro l’IRA perché spalleggiava la ditta degli Ercolano”.
LA REPLICA. “Io questi personaggi –disse dopo l’udienza di aprile a LivesiciliaCatania– non li ho mai conosciuti, non ho mai organizzato cene, al massimo ho fatto delle riunioni in qualche albergo ma non ho mai partecipato a delle cene, né in campagna, né tra amici, né prima né dopo la campagna elettorale”