PALERMO – È una fedelissima del governatore. Ma forse, adesso, il suo “carico di lavoro” è un po’ esagerato. Almeno secondo l’assessore all’Energia Nicolò Marino che ha auspicato la rinuncia, da parte di Antonella Liotta, attualmente commissario della Provincia di Catania, a qualcuno dei suoi tanti incarichi.
Ma la richiesta di Marino non è solo un invito benevolo al riposo. La sua presa di posizione nasce dalla decisione della Liotta di nominare un “esterno” come commissario dell’Ato idrico di Catania. E le parole dell’assessore all’Energia sono molto chiare: “Il Commissario della Provincia di Catania, dottoressa Liotta, – scrive Marino – avrebbe nominato quale commissario liquidatore dell’Ato idrico di Catania l’avvocato amministrativista Michele Giorgianni, libero professionista non incardinato nell’organico dell’ente provinciale. Ho acquisito informazioni tramite il mio capo di gabinetto e ho appreso, per le vie brevi, che la dottoressa Liotta avrebbe conferito al predetto professionista una delega per la gestione ordinaria della liquidazione dell’Ato idrico. In considerazione della ‘incomprensibile’, almeno allo stato, procedura seguita, che suona come un campanello di allarme per questa Amministrazione, – prosegue Marino – peraltro competente in materia di servizio idrico integrato, ritengo sia proprio giunto il momento di ridurre i troppi incarichi conferiti alla dottoressa Liotta”.
E gli incarichi cui fa riferimento Marino riguardano soprattutto il transito degli ex Ato rifiuti nelle nuove società che dovranno occuparsi del servizio. Antonella Liotta, infatti, è stata individuata per accompagnare gli ex Ato 1, 2 e 3 di Catania. Inoltre, da novembre, la burocrate ricoprirà il ruolo di segretario generale del Comune di Catania. Antonella Liotta, ex segretario generale della provincia di Caltanissetta è stata la prima personalità nominata dal nuovo governatore Crocetta, che l’aveva conosciuta durante la sua esperienza da sindaco di Gela. Adesso, però, per l’assessore Marino, che conosce benissimo Caltanissetta, provenendo proprio da quella Procura, gli incarichi per la Liotta sarebbero troppi. Così tanti da indurre a “incomprensibili” errori di valutazione.