CATANIA – Potrebbero conoscersi domani le sorti finanziarie del Comune di Catania. È atteso per il 9 aprile, infatti, l’esito della richiesta inviata a Roma da parte dell’amministrazione, di approvazione del Piano di rientro, propedeutico all’adesione del Comune al decreto cosiddetto Salva enti, unico modo per evitare il default. L’esito, tutt’altro che scontato – al Ministero non avrebbero chiesto alcun documento a integrazione di quanto già trasmesso dalla ragioneria generale, aspetto giudicato positivamente dall’assessore al ramo ma che, per altri enti, avrebbe comportato l’esclusione – però, potrebbe essere inficiato dalla mancata corrispondenza di alcune date nel verbale contenente il parere del Collegio dei revisori proprio al Piano di rientro e trasmesso dal presidente Natale Strano al presidente del Consiglio, Marco Consoli. Il verbale inviato da Strano, infatti, riporta il 16 gennaio, data differente rispetto a quella riportata nel verbale protocollato, dove si legge 31 gennaio 2013 (GUARDA IL DOCUMENTO)
Quello che potrebbe essere un semplice refuso o un errore di battitura, nella sostanza ha un suo peso specifico: se alla data del 16 gennaio 2013 il collegio dei revisori aveva una composizione, ne facevano parte, oltre al presidente Strano, anche Fabio Sciuto e Massimiliano Lo Certo, al 31 gennaio la composizione era un’altra, dal momento che era già intervenuta l’ordinanza del Tar che reintegrava il revisore Carlo Cittadino al posto di Massimiliano Lo Certo, per cui anche il parere dato poteva essere differente. Un semplice disguido che, dunque, potrebbe portare anche a vanificare quanto inviato dall’amministrazione a Roma, di cui il verbale trasmesso dai revisori è parte integrante, e provocare così il respingimento della richiesta di adesione al decreto Salva Enti e il conseguente dissesto per il Comune.
Nel frattempo, il revisore reintegrato da oltre tre mesi, Calogero Cittadino, è ancora tenuto lontano. Anche il Cga gli ha dato ragione, ma per lui le porte del palazzo di città sono ancora serrate. Il revisore dei conti, reintegrato nelle sue funzioni dopo aver vinto il ricorso al Tar che ha ribaltato la votazione in aula dello scorso 26 novembre, e dopo che anche il Consiglio di Giustizia amministrativa ha ribadito la questione, non è ancora stato reintegrato. Sembrerebbe necessario, infatti, riunire prima il Consiglio comunale, sebbene questo passaggio non sia necessario.“Un modo per tenermi lontano qualche altro giorno – afferma Cittadino convinto che vi sia un disegno preciso da parte dell’amministrazione nel non volerlo reintegrare – nonostante ora non ci siano più scuse. Non solo. Alla prima occasione – conclude – chiederò la nullità di tutti i verbali e delle riunioni effettuate dal collegio dal 31 gennaio, in quanto mai convocato”.