CATANIA – Per la gente del quartiere era la casa estiva di Sant’Agata. E poco importa se il rudere è stato abbattuto per far posto ad un condominio: l’altarino, costruito di recente, ricorda proprio questa tradizione. Comincia da via Immacolata 43, a San Giovanni Galermo, il ciclo di incontri con i devoti agatini nei quartieri della città L’appuntamento è per le 19:00 di oggi, con una delle reliquie più care ai catanesi: la mammella di Sant’Agata. “E’ un luogo importante per gli abitanti del quartiere – spiega a Live Sicilia Catania il presidente della Municipalità Giuseppe Catalano – perchè secondo la tradizione popolare proprio in questo luogo Sant’Agata ha passato un periodo della propria vita. Ecco perchè, in passato, avevamo chiesto al Comune di acquistare il rudere abbandonato ed il terreno per realizzare un museo o un luogo che ricordasse la Patrona. A comprarlo, invece, è stato un privato che ci ha costruito un condominio e, per ricordare la tradizione del quartiere, anche l’altarino”. L’iniziativa, voluta dall’Arcidiocesi di Catania, ha l’obiettivo di coinvolgere sempre di più i devoti che non sono abituati ad andare in chiesa: i prossimi appuntamenti sono venerdì 18 gennaio alle ore 19 in via Plebiscito 43, lunedì 21 alle 19:30 in via Gesuiti ad angolo con via Bambino e giovedì 24 alle 19:30 a Porta Garibaldi, al Fortino.
Da oggi, inoltre, prende il via il calendario delle visite nelle carceri e negli ospedali della città: ad inaugurare gli incontri è stamattina il carcere di Bicocca e, domani, quello di Piazza Lanza. Mercoledì le reliquie saranno all’ospedale Cannizzaro, giovedì al Ferrarotto, venerdì 18 al S. Marta, S. Bambino e S. Luigi. Sabato per i fedeli dell’ospedale Vittorio Emanuele, lunedì 21 al Garibaldi Nesima, martedì 22 al Garibaldi centro e mercoledì 23 gennaio al Policlinico.
Inizia da oggi anche il percorso “Tutti devoti tutti, cittadini viva Sant’Agata” che si rivolge agli studenti per far conoscere loro le tradizioni legate alla festa: si visita la sala del Fercolo – all’interno del Museo Diocesano, dove è possibile vedere la “vara” d’argento che durante la Festa trasporta il busto e lo scrigno con le reliquie di Sant’Agata – la Cappella di Sant’Agata in Cattedrale, e si assiste alla presentazione multimediale del tesoro di Sant’Agata ed il sacello restaurato da poco. Tra le tappe, anche la mostra “Cimeli Agatini: arte popolare”, nella chiesa di San Placido, inaugurata ieri sera: sono riprodotti in miniatura, tra gli altri, il busto della martire, il Duomo, le processioni delle candelore in giro per la città. Copie perfette realizzate con pazienza e devozione dagli artigiani dell’associazione Sant’Agata Cattedrale che organizza la mostra da diciassette anni.
Il Velo, oggi e domani, è custodito nella parrocchia Maria SS. del Rosario a Fleri (questo il programma): ieri, infatti, si è svolta la “Peregrinatio del Velo di Sant’Agata” dalla Cattedrale fino alla frazione di Zafferana Etnea. A guidare la processione, da piazza del Redentore fino alla chiesa parrocchiale, è stato l’Arcivescovo mons. Salvatore Gristina, insieme al parroco della Cattedrale mons. Barbaro Scionti, accolto dal parroco Alfio Russo. Si celebrano, così, i settanta anni dall’unica volta in cui le reliquie agatine sono state spostate dalla Cattedrale: nel 1943 durante la seconda guerra mondiale, infatti, furono custodite in gran segreto in una cisterna, abbandonata e priva d’acqua dietro l’altare della chiesa, per proteggerle dai bombardamenti. A ricordare questo evento, è oggi una targa nell’auditorium parrocchiale; la cisterna, invece, è oggi la cappella dedicata alla Martire, inaugurata ieri dall’Arcivescovo Gristina che ha svelato un quadro con il busto agatino. Il pellegrinaggio di ieri rafforza il rapporto dei fleresi con Sant’Agata: già cinque anni fa, nel 2008, venne portata in processione la reliquia della mammella. La “peregrinatio” proseguirà nelle parrocchie Divina Maternità BVM (da martedì 15 a giovedì 17 gennaio), S. Maria del Carmelo alla Barriera (17-19 gennaio), Beato Card. Dusmet a Montepalma (21-22), Sacra Famiglia (22-24), S. Pio X a Nesima (24-26), Istituto. Ardizzone Gioieni (28), S. Giovanni Battista Minore (29).