CATANIA – Clienti in giacca e cravatta per il “take away” della marijuana a Picanello, quartiere a due passi dai locali frequentati dalla Catania “bene”. I carabinieri hanno arrestato dieci persone che gestivano “in famiglia” approvvigionamento e distribuzione delle sostanze, utilizzando come assistente una 16enne figlia di un detenuto ai domiciliari.
“Vi preghiamo fate qualcosa, noi stiamo collaborando con voi”. Questo il grido dei residenti di Picanello che si sono rivolti ai carabinieri inviando lettere anonime con mappe dettagliate. Una vera e propria rivolta popolare ha spianato la strada al nucleo dei “Lupi”, reparto specializzato in grado di infiltrarsi nei quartieri più impenetrabili e pericolosi.
“Un duplice successo per noi carabinieri – commenta il colonnello Nazareno Santantonio – l’attività è stata conclusa grazie alle segnalazioni dei cittadini al 112 che si lamentavano del fatto che le vie venivano occupate da file di autovetture in coda per acquistare sostanze stupefacenti”. “Lo spaccio – ha aggiunto Santantonio – era molto fiorente e per i residenti della zona era un problema anche soltanto uscire di casa”.
Puntuali, senza conoscere sosta né feste, gli spacciatori ogni giorno “lavoravano” dalle 17.00 alle 21.00 e spacciavano marijuana, la stesa che pochi mesi addietro i carabinieri hanno rinvenuto all’interno di un terreno insieme a due pistole calibro 7.65. I clienti erano professionisti in giacca e cravatta, donne ben vestite, ma anche e soprattutto minorenni con lo scooter che si organizzavano per trascorrere serate “da sballo”: in decine sono stati identificati e segnalati alla prefettura.
Il metodo di spaccio prevedeva la presenza di pusher e vedette in posti prestabiliti, determinante il ruolo di una donna incensurata, Antonina Scuderi, sempre seduta su una sedia in prossimità della propria abitazione. Si tratta della madre di Francesco Pulvirenti, ritenuto dagli inquirenti il capo dell’organizzazione insieme a Raffaele Nolfo, già detenuto ai domiciliari, che utilizzava anche la figlia 16enne per effettuare lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Numerosi sono i rischi per le forze dell’ordine quando si opera in contesti come Picanello, lo storico quartiere dei Ceusi. Per effettuare gli arresti il comandante Luca Corbellotti ha organizzato una retata quasi chirurgica, individuando per tempo gli obiettivi e procedendo, nel più breve tempo possibile, alla loro cattura.