Caro sindaco, sarebbe troppo facile ricordarti che Palermo oggi è sporca, abbandonata, sciatta, maleodorante, affamata, senza lavoro, senza sviluppo, senza risorse e senza speranze. E per te sarebbe troppo facile rispondere guardando indietro. Facile tutto questo, e probabilmente inutile. Perché invece non ci guardiamo in faccia, perché non proviamo a parlare senza sconti, né complimenti.
Palermo non ha più tempo. E’ a un soffio dal baratro e non lo sa. Si è assopita sull’orlo di un precipizio e richia di cadere giù. Sveglia la tua città. Che aspetta solo di essere recuperata. Porta un caffè ai palermitani, scuotili con le parole – anche quelle servono – ma soprattutto con i fatti. Abbi il coraggio di fare scelte difficili, e sii persuasivo quando cercherai di farle capire e accettare ai palermitani. E abbia fiducia nell’impresa privata, perché è da qui che passa la rinascita della nostra città. Credi negli imprenditori, nelle nostre energie e nelle nostre risorse.
Questa città non aspetta straordinari miracoli. Palermo oggi cerca solo normalità, dev’essere questo il tuo miracolo.
*presidente di Confindustria Palermo