Il grande gioco delle primarie - Live Sicilia

Il grande gioco delle primarie

I nomi per Palermo
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A Palermo sono partite le grandi manovre in vista delle prossime elezioni comunali. I partiti ormai scaldano i motori e si preparano a celebrare le primarie per fine gennaio, dalle quali usciranno i candidati che si sfideranno in primavera per la successione a Diego Cammarata. Se da un lato il Pdl annuncia di optare per le primarie di coalizione, da tenere possibilmente lo stesso giorno di quelle del centrosinistra, e si ritrova fra le mani un nuovo caso legato a Simona Vicari, dall’altro l’Idv diserta l’incontro voluto dal Pd e mette in crisi il progetto di un’alleanza allargata al Terzo polo.

CENTROSINISTRA. Ieri pomeriggio, presso la sede regionale del Pd in via Bentivegna, si sono dati appuntamento i consiglieri comunali di Palermo e i segretari provinciali di Pd, Sel, Verdi e Federazione della sinistra. Una riunione ristretta di tutto il centrosinistra, insomma, ma alla quale non ha preso parte l’Idv che, tramite un comunicato, ha polemizzato con l’iniziativa dei democratici che “tiene fuori il mondo vitale della società e le reali esigenze dei cittadini”, determinando “un passo indietro rispetto al lavoro fin qui svolto”. Una presa di posizione non nuova, quella dei dipietristi, che hanno posto un veto all’alleanza allargata al Terzo polo e da tempo condannano il feeling del Pd alla Regione con Raffaele Lombardo. “Ci dispiace e ci addolora la scelta dell’Idv, che mi è parsa un atto di scortesia – dice il segretario dei democratici, Enzo Di Girolamo – ma noi continueremo a lavorare per l’unità del centrosinistra e l’elaborazione di un progetto per la città. Vogliamo primarie aperte e un ampliamento delle alleanze, ma partendo dal centrosinistra”. L’incontro è stato l’occasione per un confronto fra i democratici e la parte più radicale della coalizione, come conferma il coordinatore di Sel, Sergio Lima. “Mi spiace per l’assenza dell’Idv – dice Lima – ma questo era un invito troppo importante per rifiutare. Anche noi diciamo no ad un’alleanza col Terzo polo e vogliamo primarie aperte ai movimenti e alle associazioni, ma rispetto ai dipietristi non poniamo veti, bensì un problema politico: non si può fare un’alleanza con chi, fino a pochi mesi fa, ha condiviso le responsabilità con Cammarata nel disastro di Palermo. Non tutti i problemi sono stati risolti, ma abbiamo fatto dei passi in avanti”.

E in effetti la novità del giorno è che il Pd e il resto del centrosinistra sono riusciti a mettersi d’accordo almeno su tre cose: la ricerca dell’unità della coalizione non solo a Palermo, ma in tutti i comuni della Provincia in cui si andrà al voto il prossimo anno; un’apertura alla data del 29 gennaio per le primarie, stabilita dall’assemblea cittadina del movimento “Per Palermo è ora” della scorsa settimana; la convocazione entro una decina di giorni di un tavolo programmatico aperto a movimenti e associazioni, fra cui “Per Palermo è ora” e “Palermo più”. Resta sul tappeto, invece, il nodo delle alleanze. Di Girolamo sta facendo di tutto per evitare una rottura con il resto della coalizione, tentando di tenere separato il capoluogo da quanto succede alla Regione, ma la speranza di convincere Sel e Idv a stringere accordi elettorali con il Terzo polo assomiglia sempre più a una missione impossibile. “Per me l’alleanza con Lombardo è un errore – dice Lima – ma questo riguarda il Pd e la Regione. In città, rispetto all’Idv, poniamo una questione diversa: non possiamo metterci insieme a gente come Galioto. Sarà un problema dei democratici spiegare perché a Palermo fanno una cosa e alla Regione un’altra”. Il Pd, però, sembra per il momento compatto. L’area Cracolici spinge per l’allargamento dell’alleanza a Mpa e Udc, mentre Rosario Filoramo, esponente di primo piano della corrente che fa capo a Ignazio Marino, si dice soddisfatto dell’incontro: “Finalmente si ricomincia a discutere partendo dal centrosinistra. Si sta cercando di unire tutti i partiti e i movimenti fra mille difficoltà, ma lo sforzo di tutti è altissimo e merita rispetto”.

CENTRODESTRA. Anche il Pdl muove i primi passi. Ieri si sono riuniti i due coordinatori cittadini, Pietro Cannella e Alberto Campagna, insieme ai tre provinciali, ovvero Francesco Scoma, Pietro Alongi e Salvino Caputo. Un summit servito a fare il punto sul tesseramento, partito ufficialmente come dimostrato dalle decine di manifesti affissi in città, e a dare il via ufficialmente alla macchina per le primarie. “Dal tesseramento ci aspettiamo numeri importanti – dice Cannella – poi sarà la volta della fase congressuale. Ma dall’incontro è uscita anche la decisione di puntare alle primarie di coalizione: quelle di partito non avrebbero senso”. Ancora non ci sono date né scadenze, ma l’ipotesi di far coincidere le consultazioni con quelle del centrosinistra va prendendo sempre più corpo. “Sarebbe un bel segnale da parte del mondo politico alla città – aggiunge Cannella – Palermo potrebbe dare l’esempio al resto d’Italia. Il regolamento è tutto da stabilire, lo faremo di concerto con la segreteria regionale e nazionale”.

Ma dentro il Pdl scoppia anche un altro caso: quello di Simona Vicari. L’ex sindaco di Cefalù, pupilla del presidente del Senato Renato Schifani, qualche settimana fa aveva annunciato che non parteciperà alle primarie: una sorpresa, visto che il suo nome era dato fra i più papabili. La decisione era stata motivata con l’intenzione di Angelino Alfano di nominarla a capo del tavolo delle regole per le consultazioni in città. Ma né ai coordinatori cittadini, né a quelli provinciali sono arrivate comunicazioni in merito: “Abbiamo letto la notizia sui giornali – dice Cannella – ma a noi nessuno ha comunicato niente. Non sappiamo nulla di questo tavolo delle regole”.

Le primarie dovrebbero coinvolgere anche anche Pid e Fds, ma proprio i miccicheiani stanno mostrando qualche resistenza. Non è un mistero che il sottosegretario al Cipe punti a Palazzo d’Orleans e solo dopo il via libera alla sua candidatura si siederebbe al tavolo delle comunali. In caso contrario, il nome su cui punterebbe sarebbe già deciso: Pippo Fallica.


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