“La condanna inflitta ieri dal tribunale di Marsala a Matteo Messina Denaro e a Giuseppe Grigoli assesta un ulteriore micidiale colpo a ‘cosa nostra’ sul fronte dell’espropriazione dei beni illecitamente accumulati e nel solco della legislazione voluta da questo esecutivo”. Lo afferma il ministro della Giustizia, Angelino Alfano.
“Assieme alla pesante pena detentiva – osserva il Guardasigilli – il tribunale ha infatti confiscato a Grigoli un patrimonio di oltre 200 milioni di euro, vera e propria cassaforte di Messina Denaro e di ‘cosa nostra’ a Trapani. Esprimo vivo compiacimento per una sentenza che dà il meritato riconoscimento a un’indagine della Dia, dello Ssco e della Gdf, diretta, tra gli altri, dall’allora sostituto procuratore della Dda di Palermo, Roberto Piscitello, oggi in servizio presso il mio Dicastero e dei cui consigli, in materia antimafia, mi avvalgo spesso”.
“Questo Governo – conclude il ministro Alfano – attraverso la ridefinizione delle misure di prevenzione, oggi possibili in casi molto più ampi che non in passato, ha dato forza ai magistrati che hanno avuto la sensibilità di intuire quanto al mafioso faccia più male la sottrazione di un bene che la galera”.