Ancora carbone sotto l’albero di Natale, per i politici siciliani. Dopo l’impugnativa della legge salva precari, Santa Clause porta in dono, questa volta alla commissione Sanità all’Ars, la relazione degli ispettori di Massimo Russo sul caso Giarre. Una bomba ad orologeria, lasciata in standby per la pausa natalizia. “L’affidamento ai privati dell’organizzazione e dell’informatizzazione del Pta di Giarre evidenzia profili di illegittimità”: è questa la lapidaria conclusione a cui arrivano gli ispettori dopo 10 pagine di relazione, come rivela l’edizione palermitana del quotidiano La Repubblica.
Il caso, scoppiato a fine novembre, è noto: la Solsamb, una società al cui vertice siede il ginecologo Melchiorre Fidelbo, riceve la commessa da parte dell’Asp catanese di informatizzare il presidio territoriale di Giarre. Fidelbo è il marito del capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro. L’Asp catanese è in mano a Giuseppe Calaciura, fedelissimo del governatore Raffaele Lombardo. All’inaugurazione del Pta c’erano Massimo Russo, la Finocchiaro, il manager dell’Asp, l’ex ministro diessino della Salute Livia Turco.
Tantissime, le polemiche che tra novembre e dicembre hanno alimentato la vicenda, al punto da spingere Russo a incaricare due ispettori, Paolo Barone e Duilia Martellucci, di verificare l’appalto da 350 mila euro (che tra rinnovi e altri servizi poteva arrivare a un milione e 600 mila euro) fosse stato affidato, come sostenevano le accuse, senza alcuna procedura di gara pubblica.
Adesso è arrivata la conferma: il servizio fornito dalla società di Fidelbo equivale a una sorta di ‘esternalizzazione’ vietata dalla Regione siciliana. Visto il valore dell’appalto, infatti, si sarebbe dovuto fare un bando di gara di rilevanza comunitaria, a meno che il servizio non potesse essere offerto esclusivamente dalla società di Fidelbo, ma decisamente non era questo il caso. “E’ evidente che quell’atto, se illegittimo come affermano gli ispettori, va subito revocato in autotutela dell’amministrazione” ha commentato Massimo Russo.
Intanto, si diceva, si aspetta la pausa natalizia, la relazione è già depositata in commissione Sanità e nell’attesa anche Giuseppe Laccoto, deputato pidino a capo della commissione ha dovuto prendere atto della vicenda: “Se i tecnici ravvisano delle irregolarità nelle procedure, bisogna tenerne conto”.