Bergamasco doc, allenatore dell’Atalanta, ma con un passato anche a Palermo. Nell’era Sensi, nell’ultimo anno della sua gestione, Bortolo Mutti era in sella ai rosanero. Adesso tutto è cambiato: il Palermo che prima viaggiava nell’anonimato, ora è classificato tra le “regine” della serie A, Mutti invece guida l’Atalanta, già retrocessa, ma che domenica vorrà spegnere le residue fiamme della speranza Champions dei rosanero. “Diciamo di sì – spiega Mutti -, anche se credo che il Palermo ormai debba accontentarsi del quinto posto. Il Napoli difficilmente farà risultato a Marassi contro la Sampdoria. È privo di ambizioni, la Samp invece si gioca un obiettivo incredibile. Mi dispiace per il Palermo, a cui sono molto legato, ma la vedo dura. Certo poi nel calcio tutto può succedere”. Domenica Atalanta-Palermo, gara che per gli orobici sarà priva di senso: “No, assolutamente. Noi vogliamo chiudere il campionato con una buona prestazione. Non mi aspettavo di retrocedere, ho un buon organico, ma il calcio è anche questo. Domenica comunque ci impegneremo affinchè il pubblico possa applaudirci, anche se sono molto delusi”. Spazio al Palermo, questo il commento di Mutti: “Un campionato incredibile. Era l’anno giusto per centrare la Champions, anche perché è difficile che la Juventus e la Fiorentina sbaglino due volte consecutive. Comunque il Palermo ha un eccellente organico e ha dimostrato di poter rimanere tra i grandi. Merito di tutti: della squadra, dell’allenatore, della società. Brava e diligente la difesa, ma grandi anche Pastore e Cavani, oltre a Miccoli. Un grande calciatore, peccato che si sia infortunato, avrei voluto salutarlo”. Infine amarcord, Mutti ricorda il passato rosanero: “Sono stato benissimo in Sicilia; sia a Palermo che a Messina. La Sicilia, i siciliani sono eccezionali. Persone che ti avvolgono con il loro calore. Sono contento che squadre come Palermo e Catania onorino l’isola”.
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