PALERMO – Sei anni e mezzo, tanto è passato dall’ultima volta che Davide Ballardini sedette sulla panchina del Palermo prima di scegliere l’offerta della Lazio di Lotito. In quell’estate del 2009 l’allenatore di Ravenna lasciò oltre ad un ottimo ottavo posto in classifica un credo tattico che i suoi successori (Zenga, ma soprattutto Delio Rossi) seppero cogliere nelle loro esperienze nel capoluogo. Per Ballardini il 4-3-1-2 è stato quasi sempre garanzia di risultati anche nelle parentesi di Cagliari e Genoa, seppur con alterne fortune.
E il modulo che il nuovo tecnico del Palermo, subentrato da appena 48 ore all’esonerato Beppe Iachini, intende mettere in pratica sin dalle prime sedute d’allenamento sembra proprio quello con cui sette stagioni fa riusciva ad avere la meglio su formazioni quotate come Juventus, Napoli, Fiorentina e Milan. Da verificare per l’allenatore c’è adesso la disponibilità dei giocatori a ricoprire i ruoli fondamentali di questo nuovo schieramento. In porta Ballardini, che aveva lasciato un discreto Amelia, trova un leader come Sorrentino bravo fra i pali così come collante di una retroguardia che senza dubbi s’impernierà sulla classe del Pipo Gonzalez. Al lato del costaricano, che ricoprirebbe il ruolo che fu del danese Kjaer, sarà una sfida fra il franco-marocchino El Kaoutari e Sinisa Andelkovic, con quest’ultimo che parte in vantaggio sull’ex Montpellier senza dimenticare il possibile inserimento a sorpresa di Goldaniga.
Sulle fasce Ballardini dovrà operare delle scelte tra quelli che sono stati fino ad ora i titolari (Rispoli e Lazaar) e i meno utilizzati (Daprelà, Struna, Morganella). Con il rientro dall’infortunio dello svizzero, lanciato in serie A proprio dal nuovo allenatore rosanero, potrebbero registrarsi scossoni nelle gerarchie venutesi a creare nell’era Iachini. Di certo c’è il fatto che nella sua ultima esperienza a Palermo Ballardini poteva disporre su elementi del calibro di Mattia Cassani e Federico Balzaretti. A centrocampo il Liverani di ballardiniana memoria potrebbe essere, seppur con caratteristiche tecniche diverse, Enzo Maresca. L’ex Siviglia, oltre all’enorme esperienza a disposizione, ha dimostrato di poter fornire ancora certezze così come l’ex regista della Lazio che a Palermo giocò le sue ultime stagioni da professionista. Ma anche Brugman e Jajalo si giocheranno le loro chance. Come interni di centrocampo dovranno poi ‘ringhiare’ due recuperatori di palloni come Rigoni e Hiljemark, cattivi al punto giusto ma con un’ottima tecnica di base così come Antonio Nocerino e Mark Bresciano. Possibile inoltre l’impiego di Chochev nel ruolo di Hiljemark.
Parlando di svedesi un altro scandinavo come Robin Quaison è l’indiziato numero uno per ricoprire il ruolo da trequartista, che con Ballardini veniva coperto dal brasiliano Simplicio. Per il giovane ex Aik Solna quello dietro le punte potrebbe essere il posto adatto dove esprimere le proprie qualità tecniche facendo valere la maggior velocità di base rispetto ai diretti avversari con l’intento di cercare maggiormente la porta così come faceva, con ottimi risultati, il numero 30 carioca. Per completare lo schieramento con le due punte il mister ravennate punterà poi tutto su Alberto Gilardino e Franco Vazquez così come nel 2008 scommise sulla coppia Miccoli-Cavani, che lo ripagò con un bottino finale di 28 reti. Se sulle doti del ‘Violino’ in area di rigore non ci sono dubbi, diversamente sull’italo-argentino Ballardini dovrà lavorere per aumentare la sua media realizzativa in attesa che il giovane Djurdjevic torni a disposizione.
Il 4-3-1-2 del 2008/2009:
Amelia; Cassani, Bovo, Kjaer, Balzaretti; Nocerino, Liverani, Bresciano; Simplicio; Cavani, Miccoli.
Il possibile Palermo di Ballardini:
Sorrentino; Rispoli, Gonzalez, Andelkovic, Lazaar; Rigoni, Maresca, Hiljemark; Quaison; Vazquez, Gilardino.