MESSINA – Dopo i provvedimenti da parte della giustizia ordinaria nei confronti di ha causato il caos al termine della partita, sono arrivati anche quelli da parte della giustizia sportiva per i fatti avvenuti in occasione del match di ritorno della finale playout del girone C di Lega Pro, tra Messina e Reggina. Il Giudice Sportivo della terza serie del calcio professionistico ha comminato trentamila euro di ammenda alla formazione peloritana, mentre 2.500 euro dovranno essere pagati dalla Reggina. Tra le cause rese note, il fatto che “i sostenitori del Messina hanno costretto l’arbitro a sospendere per 5′ la gara dopo la segnatura della squadra avversaria. Al termine della gara alcuni sostenitori, scavalcata la recinzione, entravano sul terreno di gioco con intento aggressivo; il secondo tempo della gara ha avuto inizio con 10′ di ritardo dopo che – durante l’intervallo – alcuni addetti della sicurezza contribuivano a provocare un principio di rissa fra calciatori e dirigenti delle due squadre”.
Per quanto riguarda l’ammenda inflitta alla Reggina, la causa riguarda l’accensione e il lancio di “di fumogeni e petardi da parte dei propri sostenitori verso il terreno di gioco”. Tra i tesserati colpiti dal Giudice Sportivo dopo la gara, è arrivata l’inibizione fino al 30 settembre del direttore sportivo del Messina, Fabrizio Ferrigno; la squalifica per quattro giornate del tecnico della Reggina, Giacomo Tedesco, e per tre giornate del difensore Salvatore Aronica, mentre due giornate sono state inflitte a Cirillo e una a Benedetti, sempre della formazione amaranto.