GELA – Il sindaco di Gela, Lucio Greco, denuncia il rischio che la mafia s’insinui nelle attività amministrative del Comune, e una dozzina di giorni dopo, per metterlo a tacere, qualcuno brucia la siepe di recinzione della sua residenza estiva, nella zona balneare di contrada Manfria. “Il danno non è rilevante – dice all’ANSA, Greco – ma il segnale è eloquente”. Due settimane fa, intervenendo all’inaugurazione dello “Sportello di solidarietà online” nella sede dell’antiracket, il sindaco aveva denunciato “la presenza in città di alcuni personaggi che, seppure compromessi in vicende di tipo mafioso, oggi cercano di occupare posti di un certo rilievo, potendo contare su complicità di ogni tipo”. Per uscire dalla profonda crisi economica esplosa con la chiusura del petrolchimico (convertito in bio-raffineria con 250 dipendenti) e aggravata dagli effetti del lockdown dovuto al Covid-19, Gela si accinge a spendere centinaia di milioni in progetti di recupero energetico, Agenda urbana, Patto per il Sud, alloggi popolari, porto rifugio, e altre iniziative. Ma ci sono alcuni servizi pubblici in questo periodo al centro delle indagini della Procura e oggetto di polemica tra i partiti: lo smaltimento dei rifiuti e la revocata cessione in affitto dei locali dell’Ipab per anziani “Antonietta Aldisio”. Inspiegabilmente, dopo una serie di proroghe, la gara d’appalto da 6 milioni di euro per il rinnovo annuale della raccolta differenziata della sola Gela, è andata deserta per 4 volte in quasi 12 mesi, mentre si attende quella settennale per gli 8 comuni della Srr4 dell’importo di 200 milioni “Su Gela c’è il sospetto che le imprese abbiano deciso di fare cartello per alzare il prezzo – dice Greco – ma non ci sono prove”. E davanti al municipio 18 netturbini licenziati protestano da settimane.
Anci: “Solidarietà a Greco”
“Esprimiamo la nostra piena solidarietà al sindaco di Gela , Lucio Greco, per il vile atto intimidatorio subito in queste ore”. Lo dicono Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia, commentando la notizia relativa all’incendio di natura dolosa appiccato in una siepe della sua residenza estiva. “Pur nella amarezza per un ennesimo gesto di intolleranza compiuto nei confronti di un rappresentante delle istituzioni del territorio – continuano Orlando e Alvano – ribadiamo la piena convinzione che continuare la strada della “buona amministrazione” è la migliore risposta contro minoranze i cui atteggiamenti stridono rispetto al profondo senso di legalità che caratterizza le nostre comunità”.