Nuovo flash mob a Palermo di fronte al palazzo di giustizia dove si sono dati appuntamento, alle 10, giudici di pace, giudici onorari di tribunale e vice preocuratori onorari i quali ormai dall’1 dicembre scorso sono mobilitati per rivendicare una serie di istanze.
Denunciano “la mancata stabilizzazione, l’assenza di contributi previdenziali, il mancato riconoscimento di ferie, malattia e maternita’ a fronte di un lavoro che per la legge doveva essere di semplice sostituzione del magistrato ordinario impedito alla trattazione dell’udienza, mentre nella realta’ si affidano ai giudici onorari i compiti tipici del togato”.
Alle toghe onorarie di Palermo si sono aggiunti quelli di Trapani e Agrigento. La manifestazione è organizzata da Marco D’Alessandro, giudice di pace in servizio a Trapani e Maria Spagnolo, giudice di pace in servizio a Palermo.
Quindici giorni fa due magistrati onorari a Palermo, Sabrina Argiolas, 55 anni, e Vincenza Gagliardotto 54 anni, avevano cominciato lo sciopero della fame, interrotto ieri, ricevendo la solidarietà dai colleghi di tutta Italia ma anche da numerosi avvocati e dall’associazione penalisti palermitani.
A loro si era unita la collega Giulia Bentley, che a causa di gravi problemi di salute aveva dovuto sospendere la protesta. Dopo le manifestazioni in tutta Italia, la commissione giustizia del Senato, su proposta del presidente Andrea Ostellari, ha approvato la richiesta di sollecitare il Governo alla risoluzione con decretazione d’urgenza, previa autorizzazione della presidenza del Senato alla trattazione in deroga. Il governo ha promesso il suo impegno per risolvere la questione.
I giudici di pace, i giudici onorari di tribunale ed i vice procuratori onorari, “rivendicano ancora una volta con forza il diritto di essere riconosciuti dal governo italiano come lavoratori e non più come volontari. La nostra professionalità ci è riconosciuta unanimemente anche dalla Corte di giustizia europea con la decisione del 16 luglio scorso. Ciò malgrado, sino ad oggi il governo italiano rimane sordo alle legittime istanze della magistratura onoraria che da tempo amministra oltre il 60% del contenzioso civile e penale in Italia”.
All’iniziativa era presente l’avvocato Giovanni Di Trapani, in rappresentanza della Camera Penale di Palermo.