TRAPANI – Un infarto, la corsa verso il defibrillatore che si trovava lì nelle vicinanze ma scoprire che questo era stato trafugato mesi addietro e mai più riposizionato. Quindi morire, poco prima che arrivassero i soccorsi. Morire, così, a 55 anni, davanti gli occhi della moglie, a Trapani è possibile. E’ successo stamattina, nei pressi del porto peschereccio, un luogo frequentato da numerosissime persone anche per la vicinanza del mercato ittico.
L’uomo era un operatore sanitario, e avvisati i primi sintomi, ha cercato di raggiungere proprio quella postazione dove avrebbe dovuto esserci il defibrillatore per scoprire, purtroppo, che l’apparecchio salvavita era stato trafugato. Inutili i soccorsi. I sanitari del 118 hanno fatto di tutto per strapparlo alla morte ma alla fine si sono dovuti arrendere. Il defibrillatore posizionato in via Cristoforo Colombo, dono del “Ceto dei pescatori”, era stato rubato nel marzo del 2020, e purtroppo non era mai stato sostituito. Forse avrebbe potuto salvare la vita a quell’uomo, forse è il caso di interrogarsi sul perché qualcuno ponga in essere atti esecrabili come il furto di un congegno salvavita.