Nel posticipo della decima giornata il Palermo era stato invitato a superare un esame di maturità, e molto allegramente, nell’attesa, se ne era andato a passeggiare per le vie di Milano.
Cosicchè, quando la partita ha avuto inizio presso lo stadio “Oratorio Meazza”, molti dei giocatori rosa non erano ancora tornati dalla gita e nessuno si è preoccupato di andarli a cercare o di sostituirli.
Anche perché, secondo alcuni, l’entrata in campo delle due squadre, sembrava proprio una rimpatriata tra vecchi compagni di scuola con protagonista assoluto Mister WZ che, commosso per l’accoglienza ricevuta, più di una volta, sbagliava la panchina sulla quale prendere posto, non finendo mai di piagnucolare e di distribuire baci ed abbracci a tifosi, giocatori e dirigenti avversari….Mah
Neanche comincia la partita, ed in questo caos, quelli di “Scai” fischiano un rigore all’Inter che consente già di sbloccare il risultato…
Mah….ma forse l’avevo già detto!!
Colpiti nell’onore, i giocatori del Palermo, o meglio quelli che erano comunque arrivati in tempo per l’inizio della partita, cominciano a sistemarsi meglio in campo e ad avvertire un certo senso di responsabilità che quasi li richiama all’ordine. Chi dici?
Ma che proprio non sia giornata di gloria lo si capisce dalle movenze confuse di tal “Melinda” che ancora si domanda cosa ci faccia in campo…. Se poi ci mettiamo pure lo stato confusionale di Kjaer, che forse ha alzato il gomito e di Gojan che randella sempre verso la sua porta, ecco che ci capiamo ancora meglio il seguito.
I gol verso la porta del Palermo fioccano come neve e fa pure rabbia vedere che in talune occasioni ci si comporti da autentici galletti amburghesi dinanzi ad una squadra che gioca veramente male e si salva grazie alle sue individualità che non sono affatto scarse ma casomai puerili (vedi Balotelli che piagnucola per battere un rigore o Etò che fa finta di stare male per perdere tempo)….
Mah….repetita juvant ( o giuventus che a noi ci fa vincere!)
Quando finisce il primo tempo stiamo quattro a zero e la cosa che mi fa più male è vedere mio figlio che abbandona la visione della partita per andare a giocare alla play station sussurrando che “almeno là è sicuro che vince lui con il Palermo”. E chi c’è diri… Forse non ha proprio ragione lui?
Pietrificato sul divano aspetto con sdegno la ripresa delle ostilità (ma quali…. ma si n’arrinniemu subitu…. Ri quali ostilità parramu?).
Con mia grande sorpresa noto che, in tutta fretta, arrivano finalmente in campo tutti e undici i giocatori del Palermo e di ciò se ne accorgono anche i ricchi e presuntuosi giocatori dell’Inter che cominciano a subire lezioni di calcio e di stile senza porre alcuna reazione.
Miccoli goal per il quattro ad uno.
Abel Hernandez Goal per il quattro a due.
Miccoli goal per il quattro a tre…..
“Minchiuni… Ma chi succieri…” urlano il Cavaliere Brambilla e l’impavido scialacquone ragionier Moratti. “Non è mica questo il modo di giocare…. qua siamo al Meazza e tocca a noi vincere…. Mona di un pirla can…”
La partita ora si gioca alla pari e quelle maglie nerazzurre non fanno più paura a nessuno, anzi gli ultras rosanero….”pigghianu avanti” …e sono loro a far rintronare lo stadio con cori e pitarduna!!!!
Nell’Oratorio del Meazza sono però tutti addestrati. Ora i raccattapalle ti nascondono la palla, ora Giulio Cesare, lontano parente di Bovo Cesare, ti rallenta l’azione.
Il Palermo nel momento in cui dovrebbe forse accelerare ancor di più, tira il freno a mano e la fiammella della speranza si spegne, comu a cannila cu ciusciuni!
Il “Pastorello” continua a cincischiare con la palla sino a quando pure il redivivo Milito ci mette il sigillo ed a questo punto la partita è veramente finita o meglio “sbattuta al muro”.
E’ tempo che i “compagni di scuola” tornino in centro a riprendersi gli zaini dimenticati e abbandonino nuovamente il campo.
Binirittu Signuri, ma comu si fa, comu si po’.
Peccato, in fondo perdere contro la “Nuova Giuventus” ci sta tutta, ma farsi friggere in padella per un intero primo tempo è sembrata una cosa veramente eccessiva, anche perché qua a Palermo avevamo già cenato tutti e come si suol dire “ni vutò u stuomacu”…Mah…
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