PALERMO – “Siamo impegnati a lanciare un processo costituente della sinistra a Palermo che sia aperto a tutte le forze a sinistra del Partito Democratico, in continuità e in discontinuità con i dieci anni di Leoluca Orlando e con cui fare un’unica lista; il passo successivo sarà la costruzione delle alleanze per le Comunali e penso al Pd, al Movimento cinque stelle, al mondo orlandiano e alle forze civiche. Ma niente baratti con le Regionali e o intese con chi ha governato con Cammarata o chi governa con Musumeci”. Si chiuderanno questo pomeriggio i quattro giorni di dibattito voluti da Sinistra Comune, in diretta su Facebook e Youtube, per iniziare le grandi manovre in vista del 2022: un’iniziativa chiamata “Il futuro è oggi” e di cui Giusto Catania tirerà le conclusioni. “Con il M5s le distanze si sono ridotte – dice l’assessore a Livesicilia – Non so se entreranno in maggioranza, ma nei prossimi mesi proveremo a trovare delle convergenze in consiglio comunale”.
Oggi si terrà l’ultima delle quattro giornate volute da Sinistra Comune: perché questa iniziativa?
“Per due ragioni. La prima è perché abbiamo voluto rimetterci in ascolto delle esigenze della città, una cosa che non abbiamo mai smesso di fare ma che quest’anno di pandemia ha reso più complicato. Se contiamo anche gli interventi di questo pomeriggio, in totale avranno preso la parola 120 persone, 120 rappresentanti dei movimenti, delle esperienze sociali e sindacali, dei comitati territoriali, del mondo del lavoro, dell’università, della scuola e della cultura. La seconda è che non vogliamo limitarci ad ascoltare, ma spingerci a elaborare proposte per un percorso che porti al 2022 e oltre, ragionando dell’oggi ma anche del domani”.
Il 2022, ma con chi?
“Noi oggi lanceremo l’avvio di un processo costituente a sinistra: ci sono le condizioni per arrivare al 2022 con un’unica lista di quel mondo oltre il Partito Democratico. Cinque anni fa Rifondazione comunista e Sinistra Italiana hanno creato Sinistra Comune, un soggetto politico che nel 2017 è andato ben oltre la somma dei partiti e che ha eletto quattro consiglieri, cinque se consideriamo che poi sono diventato assessore: Sc è stata l’unica forza politica nata dopo le elezioni, evolvendosi rispetto a una lista, e che ha mantenuto intatta la sua rappresentanza istituzionale senza alcun cambio di casacca. Quella soggettività politica è andata oltre l’esperienza elettorale, è stata un’esperienza positiva che continua a esistere e che adesso si mette a disposizione di un processo ancora più ampio”.
E quindi con chi? Chi c’è oltre voi a sinistra?
“Articolo 1, Leu, la Sinistra delle Idee, i Verdi, Potere al popolo, i Cento passi, le esperienze ambientaliste non organizzate, quei pezzi del mondo cattolico di base che si riconoscono nella necessità di fare della giustizia sociale e della salvaguardia dell’ambiente una questione centrale. Del resto ormai Papa Francesco è diventato un punto di riferimento per la giustizia ecologica. Questa lista, un minuto dopo, dovrà porsi il tema delle alleanze. Sinistra Comune mette a disposizione il suo assessore, il suo presidente di circoscrizione, i suoi consiglieri comunali e di circoscrizione senza una primazia o senza chiedere nulla in cambio. Chiediamo a tutti uno sforzo”.
Un minuto dopo però dovrete parlare di alleanze: con chi?
“Lo decideremo insieme. Se dovessi fare una proposta direi che la coalizione deve comprendere soggetti come il M5s, il Pd, il mondo orlandiano e le esperienze civiche”.
Iniziamo dal M5s: non tutti vogliono un’alleanza con la sinistra…
“I processi politici valgono molto più dei personalismi, serve un’operazione politica forte per il bene della città. Io penso che questa operazione si costruisce su un binomio: continuità e discontinuità. Continuità di visione, strategia, prospettiva di trasformazione e cambiamento di Palermo con gli ultimi 10 anni in cui abbiamo costruito una città ecologica, accogliente, che si fa carico dei più deboli, inclusiva, che è accanto ai lavoratori, che si costituisce parte civile contro Matteo Salvini non come persona, ma per le politiche barbare che ha rappresentato al governo del Paese. L’altro elemento è la discontinuità che si costruisce sulla pratica: nel 2022 non avremo Orlando come candidato sindaco, non potremo partire da lui come abbiamo fatto nel 2017. Su questo chiamiamo al confronto le altre forze di centrosinistra”.
Il M5s oggi è all’opposizione, come farà domani a porsi in continuità con Orlando?
“Parlo di una continuità di visione, abbiamo molti punti di contatto e dobbiamo iniziare oggi a costruire un percorso”.
Facendoli entrare in maggioranza?
“Sceglieranno loro se entrare o meno in maggioranza, però in quest’anno vanno costruite politiche di avvicinamento in Aula, come sul Prg. Abbiamo un anno, costruiamo insieme una convergenza dentro questa visione strategica. Io sono stato il primo tre anni fa, proprio con Livesicilia, a parlare della necessità di dialogare con il M5s e in questo tempo le distanze si sono molto ridotte. Oggi continuo a vedere questa possibilità di condivisione”.
Andiamo al Pd: c’è chi sospetta che un pezzo dei dem cerchi un dialogo con Forza Italia…
“Il processo di cui parlo è incompatibile con altri processi. La decisione di Italia Viva di non sostenere più Orlando aiuta a fare chiarezza in questo senso”.
Nel 2017 la vostra coalizione comprendeva anche il centro: nel 2022 non sarà più così?
“Sicuramente non potrà esserci chi, come forza organizzata, ha governato con Diego Cammarata o chi governa con Musumeci”.
E i renziani?
“Mi pare che abbiano deciso in autonomia e legittimamente un altro percorso. Nessuno li ha cacciati e già dalla scorsa estate c’erano state delle polemiche politiche fra noi e loro, proprio perché mancava la chiarezza che oggi c’è”.
Qualcuno guarda al centro anche in vista delle Regionali…
“E’ chiaro che ci sarà una strettissima connessione fra i due appuntamenti elettorali ed è evidente la necessità di costruire una continuità, vedremo insieme come. Però voglio dire una cosa con chiarezza, così da impostare subito un metodo: non sono disponibile a barattare opzioni politiche, candidature e scelte strategiche in funzione della Regione sacrificando Palermo. La città non può essere utilizzata come merce di scambio”.
Orlando sarà della partita? Farà una lista, come qualcuno dice? O si candiderà addirittura al consiglio comunale?
“L’importante è che Orlando ci sia, poi le modalità le sceglierà lui che resta una risorsa per la città e per questa coalizione”.
Sinistra, Pd, M5s e civici: basterà a rendere competitiva la coalizione?
“Certo, penso che uno schema di questo tipo sia maggioritario non solo a Palermo ma in tutta Italia. L’importante è che l’operazione sia chiara dal punto di vista politico e programmatico, sarà questa la nostra forza. E si badi, noi vogliamo dare continuità anche per aggiustare le cose che non vanno bene e migliorare dove serve. Non è che tutto va bene, non siamo ciechi e sappiamo che ci sono cose che oggettivamente vanno migliorate, ci sono state difficoltà amministrative che sono diventate più pesanti nell’ultimo anno perché governare con la pandemia, con lo smart working, con la riduzione dei tributi non è facile. Saremo competitivi se saremo onesti con gli elettori, spiegando alla città cosa vogliamo fare e come possiamo migliorare”.
Adesso c’è da completare la giunta: vorrebbe tecnici o politici?
“Sulla giunta decide il sindaco e, per favore, smettiamola con la storiella dei tecnici: gli assessori sono tutti politici. Sono tecnici fino a un minuto prima di ricevere l’incarico, poi assumono una dimensione politica”.
Ma adesso non avete più la maggioranza a Sala delle Lapidi, come pensate di andare avanti?
“Come ha detto il sindaco: la giunta avanzerà delle proposte e con il consiglio si farà una discussione nel merito e non preconcetta. Il tema dell’ultimo anno è fare il bene della città e non di qualcuno”.
Il centrodestra pensa a una mozione di sfiducia al sindaco o anche agli assessori…
“Penso ci siano tutte le condizioni per terminare il mandato”.
Domanda di rito: si candida a sindaco?
“Nella mia vita non mi sono mai candidato con una decisione individuale. Lo decideremo tutti insieme, io sono abituato a stare dentro ai processi collettivi. Mi atterrò a quello che decideremo insieme”.