“Io addirittura scioglierei l’antimafia, nel senso che mi piacerebbe che non ci fosse nemmeno lo specifico della mafia”. Lo ha detto il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta, in un’intervista a Klaus Davi per il programma web Klauscondicio. “Mi spiego. C’è l’antimafia perché c’è la mafia – ha aggiunto – La mafia è una tipologia di criminalità, come dire, specifica, deviante e che avrebbe bisogno, che ha bisogno, di regole speciali. A me non piacciono le regole speciali. Chi fa un crimine deve essere colpito. Non amo gli anti, preferisco le regole e il far rispettare le regole. Se in Italia si rispettassero le regole, non ci sarebbe bisogno dell’anti-mafia, perché la mafia è una forma di criminalità e dovrebbe essere perseguita come tutte le altre”.
Secondo Brunetta “la mafia deve essere affrontata in modo laico e non ideologico. Per cui se la Sicilia, una regione a caso, ha un fenomeno di criminalità organizzata deve essere dotata di tutti gli strumenti per combatterla. Se della mafia facciamo un simbolo ideologico, con la sua cultura, la sua storia e così via, rischiamo di farne un’ideologia e come tale, alla fine, produce professionisti di quella ideologia proprio nei termini in cui ne parlava Sciascia, professionisti dell’anti-mafia”.
A stretto giro di posta la risposta del senatore Beppe Lumia (Pd), già presidente della commissione Antimafia: “Sull’antimafia un cumulo di banalità che abbiamo superato da anni, pagando un prezzo altissimo in termini di uomini, risorse ed energie”. “Se Falcone fosse vivo – continua Lumia – in questo momento inorridirebbe, perché la legislazione antimafia fu pensata proprio
per combattere un’organizzazione specifica, che sa coniugare l’aspetto militare con quello delle collusioni nei territori, nell’economia e nella politica. Senza una legislazione particolare, come quella prodotta da Pio La Torre fino a Giovanni
Falcone, saremmo ancora al teorema ‘la mafia non esiste'”. “Stavolta – prosegue Lumia – Brunetta ha esagerato. Ritorni al suo lavoro nella pubblica amministrazione ed eviti di fare un bel regalo alla mafia. Senza il 416 bis, che riconosce il reato di associazione mafiosa, il 41 bis, che prevedere il carcere duro per i boss, la confisca dei beni, che aggredisce il patrimonio dei boss, non ci potrebbe essere nessuna lotta alla mafia”.