Il circo andrebbe chiuso. Bisognerebbe riaprire l’Ars. Eppure, evidentemente, lo spettacolo piace. A chi lo fa e a chi lo segue. Fino a quando non si finisce dentro. Come gli spettatori chiamati giù ad accarezzare il tigrotto, ma sorpresi dal morso del felino. I deputati “chiusi dentro”, dai manifestanti è l’ultima puntata dello show. I manifestanti che hanno torto, ovviamente. Ma anche un po’ ragione. Una ragione che travalica la seduta di ieri sera. Che va oltre persino l’identità di chi manifesta. Un po’ ragione, ce l’hanno. Anche per altri motivi. Persino per quelli che non riguardano loro. Perché l’Assemblea regionale siciliana è diventato il luogo di un vivace, vivacissimo immobilismo. Una “Guernica” dove molto accade, poco si comprende e tutto resta, in realtà, fermo dov’è. Dove quasi si viene alle mani. E fin qui, c’è niente di strano, in fondo. Nei vari parlamenti nazionali si trovano esempi celebri. Il problema è che quasi si viene alle mani, senza capire di chi siano le mani. Quale sia la destra e la sinistra. Così, si vede persino un deputato eletto con l’Mpa (Cateno De Luca), inventarsi canovacci infiniti per far naufragare la finanziaria messa su da una giunta che fa capo a un Governatore dell’Mpa. Ostruzionismo, lo chiamano. E non si fa. E a dirglielo, che non si fa, non è né un “vecchio amico”, né un “ex alleato” del Pdl, ma…un ex esponente del Pd, Dino Fiorenza. Insomma, un esponente transitato dall’opposizione a un gruppo misto bacchetta un ex esponente della maggioranza, perché si blocca la finanziaria di una maggioranza che non interviene nella gazzarra. Guernica. Che dire di più? Magari che dentro quel circo, c’è persino chi deve “scappare”, a guardare l’Inter. Una priorità, in una Sicilia che affonda. E se i manifestanti li avessero chiusi dentro quella sera? Tutti con le radioline come i colleghi di Fantozzi durante l’ennesima proiezione della corazzata Potemkin? Tutti pronti, una volta usciti, a dare un pugno alla prima finestra, chiedendo “Chi ha fatto palo?”. Già. Del resto, già una volta il presidente Lombardo era stato aggiornato “in diretta” del gol dell’Inter da Antonello Cracolici. Un’irruzione alla Ezio Luzzi, che ha “dissacrato” l’intervento del Governatore. E, a distanza di qualche giorno, forse, il rimpianto va a quell’altro intervento. Quello più recente e clamoroso. Quello dei “nomi dei politici collusi”. Nomi. Quali? Un paio. Tra cui un certo Torrisi. Ecco il nome gridato tra le tende del circo. Salvo, poi, il giorno dopo, far dire al legale che “mai si era parlato di collusioni di Torrisi”. E allora? Solo circo. Che è magia. Illusione. Assurdo. Ma adesso, forse, non sarebbe il caso di chiuderlo? E di riaprire l’Ars?
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