CATANIA. Esami di maturità “riadattati” a causa dell’emergenza Covid-19 seguendo tutti i protocolli di sicurezza con una prova orale in presenza obbligo di mascherina e distanziamento.
Si entra uno alla volta con un solo accompagnatore secondo un ordine alfabetico che viene stabilito mediante il sorteggio della lettera iniziale.
Un colloquio che dura un’ora e dove il candidato alla maturità discuterà con la commissione d’esame un elaborato il cui argomento è stato stabilito, un mese prima, dai consigli di classe.
Il nuovo scenario della maturità vede genitori e ragazzi davanti alle scuole intenti a compilare l’autocertificazione per l’ingresso nell’aula d’esame o seduti sui gradini davanti all’edificio scolastico a ripetere con i compagni gli ultimi argomenti della tesi che dovrà essere discussa davanti alla commissione esaminatrice.
Quello sguardo che accompagna i figli
I genitori che accompagnano alla prova di maturità i figli passeggiano davanti al plesso tra un sorriso, una parola e uno sguardo.
Una “maturità” diversa rispetto a quella degli anni passati dove tutte le classi del V° anno erano impegnate a svolgere gli esami all’interno delle scuole tutti insieme e il vociare degli studenti davanti ai plessi era udibile a centinaia di metri.
Oggi si entra uno alla volta e in ordine alfabetico secondo sorteggio, un’ora per ogni candidato, nell’arco della giornata di esame saranno 5, gli studenti esaminati dalla commissione, in un giorno nessun assembramento davanti alle scuole, ma al massimo una ventina scarsa di persone tra genitori amici e maturandi.
Valerio Spataro è un papà in attesta dell’esame della figlia che frequenta il liceo classico Spedalieri.
“Molto è cambiato in questi due anni, ma quest’anno diciamo che va in po’ meglio – racconta Spataro – un esame più completo che permette ai nostri ragazzi di dimostrare la loro preparazione.
Anche se la mancanza di una prova scritta è un grosso handicap, secondo il mio parere, specialmente per un istituto a indirizzo classico come questo.
Ma l’ansia per l’esame resta uguale sempre da ambo le parti”.
Simone è un maturando.
“Ovviamente la tensione c’è, ma nello stesso tempo sono consapevole del lavoro che ho svolto oggi e nei 5 anni trascorsi allo Spedalieri – dice Simone – gestire un esame orale che dura un’ora non è semplice.
Io sono pronto”.
Si apre la porta e il personale della scuola chiama Simone, tocca a lui.