“Nonostante la condivisione teorica al codice etico promosso dalla commissione Antimafia, sia tra le candidature che tra gli eletti ci sono infiltrazioni e zone d’ombra. Nonostante la carente collaborazione delle Prefetture, stiamo ricomponendo il quadro e riferiremo alle Camere. La politica rompa ogni ambiguità nella lotta alla mafia. Alcuni partiti e alcuni candidati alla presidenza delle Regioni non hanno vigilato come era richiesto e doveroso”.
Onorevole Granata, l’ha detto lei?
“Confermo”.
Zone d’ombra, infiltrazioni dal retrogusto criminale. Dove?
“Il fenomeno è trasversale rispetto ai partiti e riguarda tutto il territorio nazionale. C’è una caratterizzazione della infiltrazione mafiosa che non è solo meridionale, che non riguarda soltanto i consigli regionali del Sud”.
Come mai?
“Non si è vigilato abbastanza. Ora interverremo noi sui casi sospetti, nome per nome”.
Lei pensa che i partiti abbiano voglia davvero di fare piena e buona pulizia?
“La sensibilità sulla questione morale è un po’ calata. Da parte nostra non ci saranno né amnesie, né compromessi”.
Cioè? Come la mette da esponente di spicco del gruppo finiano?
“Confermo che sulla questione morale non ci saranno retromarce”.
C’è la mozione di sfiducia a Caliendo, coinvolto nella storia della P3…
“Cade in un momento delicato. Valuteremo, la posizione di Caliendo è particolare. La nostra linea è quella di rispettare il patto con chi ci ha dato il voto. Il governo deve andare avanti secondo il programma. Le elezioni anticipate, in un momento di crisi, sarebbero la iattura. Tuttavia, sulla questione morale non si scherza”.
Berlusconi telefona, così dicono i maligni, per ‘rubacchiare’ parlamentari qua e là.
“Così dicono”.
L’ha chiamata?
“Ci stimiamo. Sa che sprecherebbe qualche centesimo”.
Suvvia, Granata, cos’è qualche centesimo per Berlusconi…
“La crisi c’è per tutti”.
R.P.