L’assordante silenzio della politica sulle indagini a carico del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, comincia a frantumarsi. Dopo Antonello Cracolici, parla Claudio Fava, figlio del giornalista ucciso dalla mafia e coordinatore nazionale di Sinistra ecologia e libertà, il partito di Nichi Vendola: “Bene ha fatto il segretario del Pd Bersani – dice Fava in una nota – a chiedere a Fini di staccare la spina al governo Berlusconi. Vorrei rivolgergli adesso la medesima richiesta a proposito della Sicilia: stacchi, caro Bersani, la spina al governo Lombardo, eviti che il Partito Democratico continui a rendersi complice e subalterno al peggior esecutivo nella storia dell’Isola. Soprattutto oggi che Raffaele Lombardo viene formalmente raggiunto da un’accusa grave (grave per chiunque, gravissima per la più alta istituzione siciliana): essere colluso con la mafia”.
“Se prima – prosegue Fava – non esisteva alcuna giustificazione politica per questo inciucio (il meridionalista Lombardo s’e’ presentato alle elezioni con la Lega, il fustigatore Lombardo tiene in vita con i voti dei suoi deputati il governo Berlusconi; l’autonomista Lombardo ha centralizzato nelle mani del suo partito e della sua famiglia l’intero reame del sottogoverno siciliano), oggi la sfiducia al governo Lombardo e’ imposta anche da ragioni di decenza morale. A meno di sostenere – conclude l’esponente di Sel – come fanno Lumia e i suoi a Palermo, che nella politica siciliana tutto e’ relativo: anche la decenza, anche la schiena dritta”.