Nessun politico compare tra gli indagati nell’inchiesta sugli appalti sospetti Enav e la presunta creazione di fondi neri per elargire tangenti a manager e politici. Un’inchiesta che è partita dagli accertamenti sull’attività della Selex Sistemi Integrati, nell’ambito dell’inchiesta su Riciclaggio-Finmeccanica, e che ha portato dritto ai lavori degli aeroporti di Napoli e Palermo.
Un’indagine che ha preso spunto anche da riferimenti e accenni fatti da Lorenzo Cola, ex consulente esterno di Finmeccanica, nei suoi interrogatori e in un memoriale consegnato ai pm romani. Per ora ad essere iscritti nel registro degli indagati sono manager, eccellenti, ma solo manager. Oltre all’amministratore delegato e al presidente di Enav, Guido Pugliesi e Luigi Martini, anche un ex dirigente Enav ora passato ad una delle sette società subappaltatrici della Selex. Poi l’Ad di Selex, Marina Grossi, il condirettore e il direttore responsabile di Selex, Letizia Colucci e Manlio Fiore.
Figurano anche l’ex consulente esterno di Finmeccanica Lorenzo Cola e il commercialista Marco Iannilli, già implicati nell’inchiesta sull’acquisto della Digint, partecipata di Finmeccanica, e il manager di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, che compare nell’inchiesta per il suo ruolo in una delle società “motori” dell’assegnazione di lavori in subappalto da parte di Selex. Nel registro degli indagati compare Tommaso Di Lernia, responsabile della società Print Sistem.