Un contesto complessivo di omertà, in cui però si sono distinte delle voci importanti. Anche ad esse di deve al svolta nell’inchiesta sull’omicidio di Salvatore Lupo, a Favara. Il procuratore Luigi Patronaggio e i sostituti Paola Vetro e Chiara Bisso hanno emesso un fermo di indiziato di delitto a carico di Giuseppe Barba, 66 anni, ex suocero di Lupo.
Tra Lupo e Barba era in corso una complicata separazione delle quote societarie e di proprietà immobiliari alla luce soprattutto del divorzio dell’ex presidente del consiglio comunale di Favara con la figlia di Barba.
“L’immediata presenza dell’Arma dei carabinieri sul luogo dell’omicidio – ha sottolineato in conferenza stampa il colonnello Vittorio Stingo – è stata fondamentale ai fini degli accertamenti risultati poi decisivi. Sebbene l’omicidio sia avvenuto all’interno di un esercizio commerciale e su pubblica via non ci sono stati testimoni – prosegue il comandante provinciale – ma voglio sottolineare che in un contesto complessivo di omertà il contributo di alcuni cittadini è stato determinante per indirizzarci sui giusti binari.”
“L’indagine ha subito una svolta con i risultati degli esami da parte del Ris di Messina e con la ricostruzione del percorso effettuato a bordo dell’auto di Barba, ripreso da alcune telecamere”, ha sottolineato il maggiore Marco La Rovere che poi ha aggiunto: “La pistola non è stata ancora ritrovata ma sappiamo che è una calibro 38, arma particolarmente piccola e che non lascia bossoli ma solo ogive. Tre i colpi sparati di cui due andanti a segno”.
“Poche ore dopo l’omicidio abbiamo effettuato tutti i rilievi tecnici sul principale sospettato – ha aggiunto il tenente Fabio Armetta – e visionato le telecamere di sicurezza della zona individuando l’auto dell’indagato sul posto ed il percorso da lui effettuato.”