Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, commenta la questione della riforma elettorale sul suo blog. Ecco il testo: “Credo che la novità più importante riguardi la modalità di scelta del sindaco con il superamento del sistema di traino che prevede che il voto dato al candidato e alla lista vada pure al candidato sindaco collegato.
Questo sistema porta ad una degenerazione e a un risultato negativo: col traino i cittadini eleggono un sindaco che magari non conoscono neppure. Ciò non costituisce una garanzia che si abbia un primo cittadino conosciuto, apprezzato, stimato, credibile per la vita di una città. E’ capitato spesso che siano stati eletti sindaci che si sono poi rivelati non all’altezza della situazione mentre personalità rilevanti che non hanno avuto alle spalle una grande coalizione non ce l’hanno fatta. Il Comune non ci ha certo guadagnato.
Se passasse la legge per come è uscita dalla Commissione Affari Costituzionali si voterebbe per il consiglio comunale e poi sarebbe necessaria una crocetta sul nome del sindaco, una sorta di voto di conferma su quel nome. Se la crocetta non c’è, il voto va solo al consigliere comunale. Questa seconda espressione è una scelta precisa, e non meccanica, che si presuppone sia fatta in base alla conoscenza e alla stima che quel cittadino ha del candidato sindaco. Il cittadino può quindi votare per un candidato sindaco di un altro schieramento, se ritiene quel candidato più credibile.
Questa riforma spingerebbe le coalizioni a puntare sui loro candidati migliori e non potrà capitare più che uno schieramento metta un nome sconosciuto, o mal conosciuto, dai cittadini perché rischierebbe di perdere il sindaco. Su questa modifica si è aperta una grande polemica con minacce di presentare migliaia di emendamenti. Credo che non ci sia partito che non abbia nel proprio ambito cittadini di grandissimo valore, rispettati e stimati. Si tratta di scegliere questi piuttosto che qualche sconosciuto che magari risponde agli ordini di questo o quel potente e non cura gli interessi della città.
Si parla poi di più preferenze. Credo non sarebbe male che si facesse una doppia preferenza scegliendo l’altro genere: se il primo voto è dato ad una donna il secondo si dà ad un uomo, se il primo è dato ad un uomo il secondo si dà ad una donna. Avere un bel gruppo di donne nei consigli comunali credo che non sia male. Anche qui, se si deve scegliere una donna, i partiti dovranno puntare su donne stimate, credibili e conosciute. Quando l’elettore sa che può dare una seconda preferenza ad una donna va a leggersi la lista delle candidate di quel partito e troverà la donna importante alla quale dare il voto.
Mi chiedo: perché fare opposizione e ostruzionismo su un progetto di questo tipo? Chi dice che avvantaggia uno schieramento o un altro? E’ una legge che punta solo a migliorare la qualità della classe dirigente locale”.