ROMA – Potrebbe arrivare già a gennaio l’approvazione del disegno di legge costituzionale che riduce i deputati regionali siciliani, nonostante il possibile scioglimento delle Camere. Chiaramente il provvedimento varrà per la prossima legislatura, quando saranno eletti non più 90, bensì 70 onorevoli all’Assemblea regionale siciliana. Le annunciate dimissioni di Mario Monti avevano fatto pensare ad un rinvio del provvedimento, scongiurato però dalla riunione dei capigruppo. Anche a Camere sciolte quindi potrebbero essere adottare le modifiche agli statuti speciali di Sicilia, Sardegna e Friuli-Venezia-Giulia.
In realtà per prassi le Camere sciolte possono approvare solo i decreti legge o i provvedimenti che richiedono adempimenti costituzionali, mentre non ci sono precedenti per i decreti di legge di riforma costituzionale. Si tratta quindi del primo caso in materia. Si tornerà dunque in aula i primi di gennaio per votare la proposta di legge costituzionale, giunta alla quarta lettura e già votata dal Senato in seconda deliberazione. Sarà necessaria la maggioranza assoluta a Montecitorio per convertire in legge il provvedimento.
La richiesta di dare una corsia preferenziale al ddl nasce da una proposta del deputato friulano dell’Udc, Angelo Compagnon. La prima regione a beneficiare della modifica statutaria sarà infatti il Friuli-Venezia-Giulia, dove si voterà fra due mesi: qualora il provvedimento venisse approvato sarebbero 48, anziché gli attuali 60.