CATANIA. Il secondo week-end di maggio ha visto Catania protagonista della solidarietà nei confronti dei bimbi affetti dalla grave malformazione denominata labiopalatoschisi. Da venerdì 11 a domenica 13 maggio, infatti, ha stazionato presso il porto del capoluogo etneo la nave portaerei “CAVOUR”, della Marina Militare Italiana, a bordo della quale si è svolto il diciassettesimo weekend clinic, nell’ambito del progetto “Un Mare di Sorrisi” in collaborazione con la diramazione italiana di “Operation Smile Italia Onlus”.
“Operation Smile” fu fondata nel 1982 dal Dott. William (Bill) P. Magee Jr., chirurgo plastico, e da sua moglie Kathleen (Kathy), infermiera e assistente sociale, che si recarono nelle Filippine con un gruppo di medici volontari per operare bambini affetti da labiopalatoschisi. Dopo quell’esperienza fu tale l’impatto emotivo che i coniugi Magee e i volontari al loro seguito decisero di fondare l’associazione al fine di aiutare i bimbi meno fortunati. Come ha avuto modo di spiegare il Prof. Domenico Scopelliti, presidente italiano di Operation Smile, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a bordo di Nave Cavour, il numero di pazienti affetti da questa malformazione è in continuo aumento soprattutto da quando si è avuto un sensibile incremento dei flussi migratori dai paesi terzi verso l’Europa e l’Italia in particolare.
E’ per tale ragione che nel 2010 è stata stilata una convenzione operativa tra “Operation Smile Italia Onlus” e Marina Militare Italiana al fine di avviare una fattiva collaborazione grazie alla quale il personale sanitario volontario della onlus si impegna a tenere in perfetta efficienza le strutture sanitarie di Nave Cavour e di Nave Etna, anche quando queste sono in sosta presso il porto di Taranto, e da canto suo la Marina Italiana mette a disposizione queste due pregevoli strutture sanitarie per gli scopi e le finalità di “Operation Smile Italia Onlus”. Naturalmente, lo staff medico della Marina Militare collabora attivamente con il team di volontari della Fondazione. L’impegno congiunto, iniziato nel 2010 in occasione della partenza della porterei Cavour per la missione “White Crane” in soccorso alla popolazione di Haiti colpita dal violento terremoto che la rase al suolo, è stato ufficializzato a Taranto nel 2013 e ulteriormente valorizzato durante il periplo dell’Africa, effettuato tra novembre 2013 e aprile 2014 dalle unità della Marina Militare Italiana appartenenti al 30° Gruppo Navale.
Non va dimenticato, infatti, che a bordo di Nave Cavour vi è un ospedale capace di ben 24 posti letti, una rianimazione attrezzata per qualsiasi necessità medica, una terapia intensiva, un gabinetto odontoiatrico e 2 sale operatorie nelle quali possono essere effettuati tutti i tipi di interventi chirurgici, da quelli di routine fino a quelli più complessi come i trapianti di organi e/o di arti. “Sarebbe stato un vero peccato tenere tutto questo ben di Dio inutilizzato per lunghi mesi” ha dichiarato il Prof. Scopelliti. Durante il fine settimana del 11 – 13 maggio, pertanto, presso le strutture ospedaliere della nave ammiraglia della Marina, i medici volontari della Fondazione “Operation Smile Italia Onlus”, con il supporto del personale del servizio sanitario della Marina Militare, hanno operato 5 piccolissimi pazienti di età compresa tra 1 e 15 anni, affetti da labioschisi, palatoschisi ed esiti di labiopalatoschisi. I pazienti che in origini avrebbero dovuto essere 6, ma uno non potrà essere operato per i postumi di una bronchite che ne rendono pericolosa l’anestesia, sono sia italiani, provenienti da Sicilia e Calabria, che stranieri, provenienti da Nigeria e Senegal.
La Marina Militare e la “Fondazione Operation Smile Italia Onlus”, negli otto anni della collaborazione in corso, hanno organizzato in Italia 16 weekend clinic, operando 81 pazienti senza nessun aggravio ne per il Sistema Sanitario Nazionale ne per le casse delle regioni di provenienza dei pazienti. Nelle stesse giornate Nave Cavour è stata disponibile alle visite di migliaia di cittadini che sono stati accompagnati dal personale militare in visita a questo gioiello della tecnologia italiana che pone la nostra Marina tra le otto migliori e più attrezzate al mondo.