(R.P.) Ieri abbiamo raccontato una piccola storia familiare che ha avuto come contesto l’ospedale Villa Sofia. Mica per un fatto personale o per usare il potere della comunicazione a scopo privato. Abbiamo messo insieme gli elementi di un viaggio, di un lungo percorso dalle undici del mattino alle otto di sera, perché sappiamo che la questione riguarda la maggioranza delle persone costrette a rivolgersi alle strutture ospedaliere palermitane. Un pronto soccorso che dilata tanto le attese è una negazione in termini. Né si capisce a cosa effettivamente serva, se è un luogo in cui il cittadino viene trattato come un animale da macello. La credibilità della sanità siciliana passa di là. E, finché i problemi non saranno risolti, dovremo, purtroppo, smentire ogni miracolistica affermazione circa presunti progressi in un settore tanto delicato.
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