A passi...Miccoli Miccoli - Live Sicilia

A passi…Miccoli Miccoli

Quattru gol c'amu a fari
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Nel ricordo di Valeria che poi non è altro che l’arbitro di Marassi, il Palermo si è ritrovato ad affrontare il Bologna senza Kjaer, Balzaretti e Cavani che, aggiunti agli infortunati Bovo e  Bresciano e Simplicio ed allo scomparso Michelitze ( o come caspita si chiama e si scrive) significava come tentare di spiccare il volo con le ali mozzate. Se poi ci metti il sospetto (o forse la certezza) che ci sia aria di congiura ecco che il piatto è bello e servito.

Fortunatamente il nostro simpaticissimo Mister che di nome fa Delio Rossi ma che di fatto è una stampa a Braccio di Ferro, di carte truccate se ne intende e così ha rimescolato il mazzo per tirare fuori comunque undici carte vincenti.

Aldilà dei rimpianti e della rabbia, ormai rimangono poche partite e saranno tutte da vincere o meglio da cercare di vincere se…si vuole continuare a sognare l’”Eldorado” che non è mica una marca di gelati ma bensì il palcoscenico di quella Europa al Palermo sconosciuta.

La gente ha capito che è il momento di stringere i denti ed ha quasi riempito lo stadio, incitando a gran voce la squadra dall’inizio alla fine, tanto da fare stramazzare quella colomba rossoblu, che di mestiere fa anche l’allenatore di pallone, sempre che non lo impallinino in volo.

Al rientrante nonno Liverani si è contrapposto nonno Adailton mentre in attacco Miccoli aveva come avversario al fantacalcio il redivivo Marco Di Vaio, mai stufo di segnare tanti gol.

Mentre la tribuna Montepellegrino si esibiva in una “pannolata” in ricordo dello scippo a mano armata di Genova, la partita aveva inizio ed il Palermo cominciava a tessere la tela verso quella agognata vittoria, che di riffe o di raffe, mancava da tre partite consecutive

Un Palermo arrembante che esalta i suoi tifosi ed i loro splendidi commenti: “Loro hanno a Bolognese e noi a Pasta chi Sardi….Non c’è confronto!!”….”Adailton a sessant’anni ancora gioca?” Si perché Lanna che è picciriddu?…Guaiana….ricordati che sei nato a Palermo (ma quando mai…casomai ha giocato nel Palermo, ma vuoi mettere il legame affettivo?).

Pastore è sempre delizioso come le mele ed ogni tocco di palla è un ohhhhhhh d’incanto. Hernandez è “u picciriddu ca signa siempri”….Sirigu è stato ampiamente perdonato per lo strike di Marassi…

Finalmente Miccolinho con una “serpentina repentina” sblocca il risultato ed il Palermo è finalmente in vantaggio. Urla inumane, baci passionali e abbracci stringenti  sono compresi nel prezzo del biglietto e questo lo sa pure il Questore che evita di distribuire Daspo a pioggia.

Il Bologna è quasi impassibile e così il Palermo cala il ritmo forse perché qualcuno ha già cambiato l’ora legale e quindi in teoria la partita sarebbe già quasi finita.

Da una punizione decentrata arriva però il pareggio dei felsinei (un nome, una garanzia) che fanno arrivare una sedia a rotelle per nonno Adailton, il quale, comodamente, piazza una fucilata all’incrocio dei pali che Sirigu s’ammucca paru, paru.

Il Palermo ferito nell’orgoglio, riprende a macinare gioco (il caffè è da ordinare) e quando in area rossoblu si divertono ad abbattere in rapida successione, Bertolo ed Hernandez, qualcuno dagli spalti fischia un rigore che un arbitro Russo non si permette di smentire. Miccolinho dal dischetto non sbaglia e siamo di nuovo con il Palermo in vantaggio.

Finisce il primo tempo e tutti sono contenti e soddisfatti, tanto di rimborso di biglietto non se ne parla se non a Cagliari ed isole limitrofe.

Il secondo tempo può quindi essere gestito con palleggio sopraffino e come al solito divorando occasioni da goal come se non servisse arrotondare il punteggio…Vuoi vedere che il risultato è già scritto?

Herandez continua a correre “ca pari spirdatu”…”Vartolo cafudda cavuci ca è una meraviglia”…. “Glorian…sembra u gigante Polifemo”

Insomma c’è spazio per molta accademia e certe giocate di Miccoli, Pastore, Hernandez, Liverani sono da …campioni, come la coppa che tutti oramai sognano di giocare, con o senza gelato e panna!

Miccolinho crea, conserva e distrugge come vuole ed a pieno titolo corre verso una tripletta che mai aveva realizzato nella sua carriera: Tre ad uno e Game Over direbbe FabioCaressa di Scai, sempre che il Poker non gli offuschi la vista.

Adesso in campo si vedono rabbone e rabbini, tunnel e gallerie…insomma è calcio spettacolo come neanche alla play station si può.

Non avendo senso continuare a giocare sino al centesimo minuto come invece si usa fare a Genova, ecco che arriva il tripice trillo dell’usignolo che sancisce la conferma di un quarto posto d’onore senza trucchi e senza inganni di nordica ed illecita provenienza…


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