"A Sviluppo Italia 'buco' da 2 milioni | Ma la società può essere rilanciata" - Live Sicilia

“A Sviluppo Italia ‘buco’ da 2 milioni | Ma la società può essere rilanciata”

Il capogruppo di Sicilia democratica: "La Regione sfrutti solo in minima parte le potenzialità dell'azienda “in house”: l’assistenza tecnica, potrebbe essere erogata non solo all'assessorato all’Agricoltura ed al dipartimento della Programmazione, ma anche in favore di altre strutture regionali".

Totò Lentini
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PALERMO – Si è tenuta stamane, nell’ambito dei lavori della II Commissione all’Ars, un’audizione dedicata alle problematiche di Sviluppo Italia Sicilia Spa. La società partecipata della Regione è afflitta da una grave situazione finanziaria, che ha portato allo stato di agitazione dei dipendenti.

L’esposizione dell’azienda, secondo quanto riferito dai vertici, ammonta a circa 1,8 milioni di euro, a fronte comunque di importanti crediti nei confronti della Regione: a riguardo si è rilevato che pur sussistendo criticità di ordine tecnico-giuridico (connesse all’impiego e rendicontazione di fondi UE) sul credito di circa 900mila euro vantato dalla società per i servizi di assistenza tecnica connessi alle misure comunitarie, una parte considerevole della somma potrebbe legittimamente essere erogata, permettendo di “tamponare” la crisi di liquidità che interessa la società.

Con riguardo poi al più complessivo futuro dell’azienda si è rilevato come, a fronte di una consolidata capacità di produzione di servizi, la Regione sfrutti solo in minima parte le potenzialità della controllata “in house”: l’assistenza tecnica, ad esempio, potrebbe essere erogata non solo, come attualmente, al solo Assessorato all’Agricoltura ed al Dipartimento della Programmazione, ma anche in favore di altre strutture regionali che, ad oggi, ricorrono spesso ad appalti esterni.

“E’ fondamentale rilanciare Sviluppo Italia Sicilia, una società dotata di grandi potenzialità umane e strutturali” – dichiara l’on. Totò Lentini – “Abbandonare l’azienda significa, per la Regione (e quindi per i siciliani tutti), pagare un doppio pegno: privarsi di servizi utilissimi e dover comunque, in quanto socio al 100%, ripianare i debiti generatisi. Nell’ottica della trasparenza e della ‘spending rewiev’ “ – conclude Lentini – “è fondamentale valorizzare gli asset produttivi come Sviluppo Sicilia, procedendo anche ad affidare ‘in house’, a costi sicuramente minori, molti servizi che vengono oggi affidati a soggetti esterni ed assicurando il futuro occupazionale dei lavoratori.”


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