Trapani, come ha fatto il detenuto a evadere dal Tribunale

A Trapani è caccia all’evaso, ecco come è fuggito Adragna

Le forze dell'ordine setacciano la città

TRAPANI – Resta ancora uccel di bosco Francesco Adragna, il detenuto di 35 anni che oggi è evaso dall’interno del Tribunale di Trapani dove era stato condotto dal carcere di Agrigento per essere processato. Il centro storico nelle zone limitrofe al Palazzo di Giustizia resta stretto d’assedio: agenti della polizia Penitenziaria, Carabinieri e polizia da ore setacciano ogni punto cercando dentro ogni palazzina della zona.

Controlli a tappeto in città

I controlli sono estesi anche in diversi altri punti della città, nei rioni popolari e fino a Bonagia dove abitano familiari del ricercato. Fino a questo momento, però, Adragna, piccolo pregiudicato, è riuscito a non farsi trovare e a non lasciare alcuna traccia. Le videocamere di sorveglianza dentro e fuori dal Tribunale lo hanno colto mentre cerca la via per fuggire, cosa che gli è riuscita con un salto che gli ha consentito di scavalcare un cancello secondario del Tribunale, privo di vigilanza.

Una fuga da atleta

Dalla strada l’ultima sua immagine, mentre svolta l’angolo per immettersi in corso Italia, via frequentatissima che si trova proprio di fronte all’ingresso principale del Tribunale. Una fuga da vero e proprio atleta. Adragna a Trapani era arrivato questa mattina dal carcere di Agrigento. Dapprima era un detenuto ospite del carcere di Trapani, dove le sue abilità nella fuga erano già note: un paio di volte aveva tentato di fuggire e per questa ragione l’amministrazione penitenziaria lo aveva fatto trasferire ad Agrigento. Stamane doveva comparire come imputato davanti al giudice monocratico per violazione degli obblighi della sorveglianza speciale. Adragna si trova sottoposto alla misura cautelare per reati contro il patrimonio, alcuni furti.

Le fasi della fuga

Il processo di oggi scaturisce da un controllo di polizia: era stato trovato alla guida dell’auto sebbene privato della patente di guida. Quando è fuggito si trovava al primo piano del Tribunale, in una piccola cella attigua all’aula dove doveva essere celebrato il suo processo, privo delle manette per causa di un braccio ingessato. L’uomo ha approfittato di un attimo di distrazione della sua scorta per raggiungere attraverso una scala di servizio il seminterrato del tribunale e poi da lì risalire al piano stradale, entrare nel parcheggio all’aperto e infine dirigersi verso il cancello. Nel frattempo il giudice che doveva giudicarlo chiamava il processo dando atto del necessario rinvio “per sopraggiunta evasione dell’imputato”.

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