Abbattuti i muri alla Vucciria | Bazzi: "Rispettati i tempi" - Live Sicilia

Abbattuti i muri alla Vucciria | Bazzi: “Rispettati i tempi”

A 80 giorni dal crollo della palazzina storica accanto la Loggia dei Catalani, nel cuore pulsante della Vucciria, il Comune abbatte il muro costruito in via Argenteria e toglie la recinzione di via dei Cassari.

PALERMO – Cadono i mattoni che separano piazza Garraffello dal resto di Palermo. A 80 giorni dal crollo della palazzina storica accanto la Loggia dei Catalani, nel cuore pulsante della Vucciria, il Comune abbatte il muro costruito in via Argenteria e toglie la recinzione di via dei Cassari. Le due strade, dal primo pomeriggio, sono così tornate a essere comunicanti. Questa mattina erano presenti sul posto diverse ditte private che hanno circoscritto l’area attorno alla fontana del Garraffello e montato dei ponteggi sugli edifici della piazza, anch’essi pericolanti e a rischio crollo. L’area sarà liberata completamente e restituita alla cittadinanza solo dopo che i privati avranno terminato i lavori per la messa in sicurezza e la magistratura avrà dato l’autorizzazione. Palazzo delle Aquile aveva annunciato la riapertura di metà piazza già una prima volta, a febbraio, salvo poi dover fare marcia indietro a causa dei ritardi dei privati.

“La riapertura di oggi – dice l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Agata Bazzi – conferma il fatto che siamo riusciti a valutare bene i tempi per il cantiere pubblico della Loggia dei Catalani. Ho sempre parlato di due o tre mesi e così è stato. Questa storia segnala tuttavia come la responsabilità e la cattiva gestione da parte dei privati sia centrale – puntualizza l’assessore –. I forti ritardi registrati dai proprietari nell’effettuare gli interventi, che in un primo momento avevano parlato di due o tre giorni, impediscono ad oggi di restituire ai palermitani la piazza nella sua totalità”.

Poi l’assessore affronta il tema della movida. “Mi appello al buon gusto e al senso di responsabilità delle persone – dice – affinché la pace che c’è stata in questi mesi a causa del crollo rimanga”. Musica e schiamazzi fino a tarda notte hanno più volte trasformato piazza Garraffaello in una discoteca a cielo aperto, in mezzo ai palazzi, con i residenti della zona costretti a notti senza dormire”.

“Notti con i tappi nelle orecchie – interviene il signor Marcello -. E’ giusto restituire questo spazio ai cittadini, ai giovani ma ciò non deve ripercuotersi negativamente sulla povera gente che vuole riposare ed è invece disturbata da musica assordante e schiamazzi fino alle 4 del mattino”.

“Spero che quest’esperienza – conclude la Bazzi – abbia fatto capire cos’è la Vucciria e quanto può essere bella anche quando si tiene conto delle famiglie che chiedono di vivere in luogo sicuro e tranquillo, normale. Bisogna rispettare tutti e godere di questa splendida piazza in armonia”.

Intanto da oggi riaprirà il Covo, solo uno dei locali che in questi mesi hanno subito forti perdite rimanendo con le saracinesche abbassate. Ma la lista è lunga. “Siamo in regola e riapriamo – commentano i proprietari del pub -. Sono stati giorni terribili, ci rimbocchiamo le maniche per rifarci del tempo perduto”.

“Dal 5 febbraio, quando è crollata la palazzina, la crisi alla Vucciria si fa sentire, è evidente, papabile – interviene Martina Albanese, che abita in via Argenteria -. I turisti non sono di certo venuti qui per vedere un muro o la piazza recintata. Sono contenta che qualcosa si sia finalmente mossa e la Vucciria, anche se parzialmente sia stata riaperta. Vogliamo la Vucciria come era prima, significa molto per noi, una zona in cui ci si poteva divertire, una zona su cui si poteva contare e sentirsi al sicuro. E’ un luogo d’incontro di tutte le anime della città”.

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