“Abbiamo una buona legislazione antimafia me è migliorabile”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso al porto di Civitavecchia dove un migliaio di studenti si imbarcheranno sulla nave della legalità per giungere domani mattina a Palermo in occasione del 19° anniversario della strage di Capaci. Centinaia di studenti già affollano il molo con le ‘magliette della legalità’ dove la foto Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con alle spalle il tricolore ha scritto lo slogan di questa 11esima edizione ‘Giovanni e Paolo due italiani’.
La manifestazione oltre che da musiche di Jovanotti e il suono della banda di Civitavecchia ha preso ufficialmente il via con l’Inno nazionale cantato all’unisono e con entusiasmo da tutti i ragazzi. Spiegando quindi ciò che si potrebbe fare Grasso ha sottolineato che “basterebbe una normativa antiriciclaggio, qualcosa sul voto di scambio o poter seguire all’estero i capitali dei mafiosi”.
Il procuratore antimafia ha quindi ricevuto dall’amministratore delegato della Snav Raffaele Aiello che mette a disposizione le due navi della legalità che raggiungeranno Palermo una targa in segno di riconoscimento per il sostegno dato a queste iniziative. Raffaele Aiello ha quindi annunciato che dal prossimo anno le navi messe a disposizione dalla Snav saranno tre, oltre a quella che parte da Civitavecchia e quella che parte da Napoli ce ne sarà una che partirà da Genova. Parlando quindi agli studenti Grasso li ha invitato a sentirsi “tutti uniti come un’armata, non di guerra ma di pace. Dobbiamo conquistare la Sicilia -ha aggiunto- lì troverete tanti altri giovani e uniremo l’Italia. Sarà un altro sbarco dei Mille”.
Parlando poi con i giornalisti Grasso ha evidenziato come nel corso degli anni la partecipazione dei ragazzi sia aumentata enormemente rendendo difficile soddisfare tutte le richieste. Quest’anno poi, ha aggiunto, anche in Sicilia saranno molte le sorprese, ci sarà “una nuova societa’ delle lenzuola bianche saranno centinaia le lenzuola contro la mafia esposte come nel lontano ’92”. Tornando quindi alle nostre leggi antimafia Grasso ha ribadito che in Italia “c’è un ottimo sistema giudiziario antimafia, vengono dall’estero a studiarlo, a prendere esempio. Noi -ha concluso- abbiamo fatto esperienza sul sangue dei nostri martiri dobbiamo esportare il nostro sistema e avere strumenti giuridici sempre piu’ tecnicamente aggiornati per combattere la mafia degli affari”.