CATANIA – Una nota tira l’altra e la vicenda degli abbracci al Massimino tra il sindaco Salvo Pogliese e il neo patron del Calcio Catania Tacopina, a margine dei tre punti raccolti ieri dai rossoazzurri con il Foggia, esplode in un vero e proprio caso politico. Ecco il diario della giornata. In mattinata, i consiglieri d’opposizione rampognano il primo cittadino rimproverandogli l’atteggiamento poco rispettoso dell’emergenza pandemica in corso. Poco dopo, arriva la nota del consigliere Salvo Di Salvo (Grande Catania) che smentiva di aver firmato alcun documento politico. In ultimo, arriva il duro intervento dei quattro capigruppo dell’area pogliesiana.
Eccolo: “Non ha limiti l’indecenza e la strumentalizzazione di personaggi, taluni infelicemente crepuscolari, che rosicano apprendendo del grande apprezzamento per il sindaco Salvo Pogliese mostrato dai dirigenti uscenti e subentranti del calcio Catania e da tutti i tifosi rossazzurri, per favorire il rafforzamento della compagine societaria”.
Insomma, la “toccano piano” i consiglieri Santi Bosco (MuovitItalia), Paola Parisi (In campo con Pogliese), Francesco Saglimbene (Fratelli D’Italia) e Luca Sangiorgio (Salvo Pogliese Sindaco). E aggiungono: “Certe uscite manifestano solo la miseria di chi si aggrappa a frammenti di video, rivelando l’odioso squallore a cui si è ridotta la lotta politica in questo paese”.
L’ombra del ’93
“Non ci si poteva aspettare nulla di diverso – continuano – da chi ha una lunga tradizione contro la maglia del Calcio Catania, ora come 27 anni fa, capostipite dei gufi contro la massima società calcistica, una storia che i catanesi non dimenticano”. Non lo citano apertamente, ma l’attacco dei consiglieri di centrodestra è indirizzato a Enzo Bianco.
Il riferimento – i calcoli dovrebbero confermarlo – è ai fatti del 1993, quando il fallito tentativo di radiazione del Catania di Angelo Massimino favorì il subentro al Cibali dell’Atletico Leonzio (poi ribattezzato Atletico Catania) di Franco Proto. Una fetta cospicua del tifo etneo, allora, individuò nel primo cittadino il regista politico dell’operazione. Una polemica carsica che ogni tanto fa capolino nelle vicende politiche catanesi, come quando lo stesso Bianco ha inaugurato il monumento a Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello Sport.
Bianco e i dem
Arriva la replica di Enzo Bianco: “Pogliese ha confuso la zona rossa con la zona rossoazzura”. Dal Pd, invece, il segretario provinciale Angelo Villari richiama tutti al senso di responsabilità: “La classe dirigente sia esempio per tutti i cittadini”.
Continua la nota: “Ne risulta un indistinto codazzo – scrivono dal centrodestra – con il coinvolgimento ‘fasullo’ persino di qualche firmatario a sua insaputa, che anziché sostenere il cambiamento, sottoscrive imbarazzanti comunicati stampa utilizzando persino l’emergenza sanitaria per denigrare una città intera”. Viene tirato in ballo ancora una volta il consigliere Salvo Di Salvo. I rumors, in questo caso, sono divergenti. Perché se c’è chi, a microfoni spenti, accenna a un semplice refuso; c’è chi sostiene che la pubblicazione in tutta fretta della nota non avrebbe permesso al diretto interessato di visionare preventivamente il testo.
I Cinque stelle
“Non esiste alcun caso Salvo Di Salvo, semmai esiste un caso Salvo Pogliese”. Fissa il punto Lidia Adorno del Movimento cinque, che raggiunta da LiveSicilia aggiunge: “Il sindaco dovrebbe chiedere scusa a tutti i catanesi e a tutti i siciliani che da domenica vivono in una regione divenuta zona rossa”.
Forza Italia
Intanto da Forza Italia arriva il sostegno al primo cittadino. “Assistiamo a una polemica surreale e speciosa. Purtroppo, dobbiamo prendere atto che, non avendo argomentazioni e una linea politica basata sui programmi per la città, i consiglieri scelgono di dimenarsi in simili banalità”, fa sapere Marco Falcone, commissario degli azzurri etnei. “Al contrario – aggiunge – siamo convinti che il primo cittadino aveva il dovere di esserci, di rappresenta tutta la nostra comunità, in un momento cosi’ importante per la vita sportiva di Catania”.
Interviene la Lega
“Un fatto di assoluta naturalezza tra addetti ai lavori, irrazionalmente qualificato come fosse chissà quale misfatto, fissa a zero il livello dello squallore dei cinque stelle, a braccetto coi renziani e un ex sindaco che notoriamente detesta la storia del calcio Catania. Oltre alla terra piatta e alle scie chimiche, ai no vax e ai voltagabbana vari, in questo tempo di scappati di casa, mi mancava vedere anche le sceneggiate inventate senza trama, con personaggi in cerca d’autore e persino firme false. Che tristezza!”, così Fabio Cantarella, componente della segreteria nazionale della Lega e assessore nella giunta Pogliese.
L’opposizione si compatta
In serata arriva la nota per i consiglieri d’opposizione. “Qui non si sta misurando la passione per il Catania. Che qualcuno ha dai tempi di Vavassori, Grani, Cinesinho, Facchin. Ma si sta misurando la serietà istituzionale e l’esempio del primo cittadino. In una città a Zona rossa. Francamente indifendibile. E perciò cambiano discorso e rubano la palla. Ieri al Massimino si è commesso un netto fallo in aria di rigore. Le regole sono le medesime, in campo e nella vita ma qualcuno preferisce giocare sporco”.
I consiglieri comunali firmati: Lanfranco Zappalà (Vice presidente del Consiglio),Giuseppe Gelsomino (Capogruppo Italia Viva), Francesca Ricotta (Italia Viva), Mario Tomasello (Italia Viva), Valeria Diana (Capogruppo Movimento 5 Stelle), Graziano Bonaccorso (Movimento 5 Stelle), Lidia Adorno (Movimento 5 Stelle), Giuseppe Fichera (Movimento 5 Stelle), Emanuele Gabriele Nasca (Movimento 5 Stelle)
Il comunicato di Diventerà Bellissima
I consiglieri del gruppo che fa riferimento a Nello Musumeci intervengono sul caso con una nota stampa. “Leggiamo con immenso dispiacere un comunicato fatto dai consiglieri di opposizione nei confronti del sindaco Pogliese. In un momento storico così delicato come questo,consigliamo ai colleghi di opposizione di lavorare in sinergia per il bene della città,non solo dentro l’aula”, scrivono.
“La politica,con la P maiuscola non può e non deve perdere tempo portando avanti sterili polemiche che hanno come unico obbiettivo l’alimentare odio verso la classe politica cittadina.Richiamiamo pertanto i colleghi a meditare e pensare ai sacrifici che sta facendo questa amministrazione,che combatte tutti i giorni con i danni creati dal passato. – si legge -È sotto gli occhi di tutti il lavoro portato avanti dal primo cittadino che col suo rientro ha accelerato in maniera fondamentale alcune questioni avendo il coraggio di mettersi in gioco ed adoperarsi in prima persona per la risoluzione dei problemi della nostra città.Il Calcio Catania ne è un esempio”.
“Infine facciamo notare ai colleghi che bisogna prendere atto di un aspetto e cioè che il sindaco Pogliese ama la città e la città ama il sindaco Pogliese”, concludono.
Razza in aula
Schiva la polemica il gruppo consiliare autonomista di Grande Catania, che aspetta di affrontare la questione Covid giovedì prossimo in aula, quando interverrà l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. Una seduta voluta dal consigliere Sebastiano Anastasi e dalla conferenza dei capigruppo. Il motivo della convocazione è capire perché Catania stia facendo registrare il più alto numero dei contagi in Sicilia. Un primato che, da marzo a oggi, vede il capoluogo etneo sempre in testa.