CATANIA – Avrebbe abusato sessualmente di suo figlio di 15 anni, inducendolo a compiere atti sessuali, mandare messaggi vocali dal contenuto a dir poco esplicito, foto e video di autoerotismo. Per questo la polizia ha arrestato una donna catanese di 50 anni. La donna è stata posta agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
L’accusa è violenza sessuale aggravata. L’inchiesta è diretta dalla Procura distrettuale e condotta dalla polizia. A occuparsi dell’indagine tecnica sul materiale elettronico è stato il Operativo per la sicurezza Cibernetica di Catania. L’identità del minore, e dunque della donna, è ovviamente protetta.
L’origine dell’inchiesta
L’indagine, scaturita da una segnalazione della comunità a cui il minore era stato affidato dal Tribunale per i minorenni, avrebbe consentito di portare a diversi punti utili a ricostruire i contorni di questa vicenda. Gli elementi indiziari sono i contenuti dei device sequestrati, contenenti numerosi messaggi vocali, foto e video di natura sessuale.
Secondo gli inquirenti, la donna avrebbe abusato della condizione di inferiorità psichica del figlio minorenne. Il ragazzino, sentito successivamente dal pubblico ministero con l’assistenza di una psicologa, ha confermato con grande imbarazzo quanto emerso dagli accertamenti tecnici.
Divieto di comunicazioni con la vittima
La Procura, sulla base degli elementi acquisiti, ha chiesto e ottenuto al gip un’ordinanza, eseguita dalla Polizia Postale, con l’applicazione del braccialetto elettronico alla donna e divieto di comunicazione con qualsiasi mezzo con la vittima.

