Abusivi, prostituzione e rapine| "Stazione centrale terra di nessuno" - Live Sicilia

Abusivi, prostituzione e rapine| “Stazione centrale terra di nessuno”

La stazione centrale di Palermo

L'allarme sicurezza nella zona di piazza Giulio Cesare si fa più forte. Gli ultimi episodi di cronaca, tra cui l'aggressione ai danni di una barista, fanno crescere la paura tra commercianti e residenti: "Bisognerebbe cambiare città".

PALERMO – Un microcosmo chiuso tra piazza Cupani, piazza Giulio Cesare, via Lincoln e via Rocco Pirri, un’area “lasciata allo sbando”, secondo chi ci abita e ci lavora, “alla mercé di rapinatori, posteggiatori abusivi e prostitute”. Il viaggio nella terra di nessuno della stazione centrale di Palermo è un concentrato di illegalità diffusa nei confronti della quale i commercianti e i residenti avevano già lanciato l’allarme l’anno scorso.

Gli ultimi episodi di cronaca hanno riacceso i riflettori sullo stato della zona, dove dieci giorni fa un ghanese ha tentato di accoltellare l’impiegata di un bar e ferito un uomo che è giunto in suo soccorso. Nel novembre scorso l’episodio più eclatante: il titolare del bar “New bus” fu preso a sprangate da una banda di romeni successivamente arrestata. L’uomo fu ricoverato in condizioni gravissime in ospedale e rimasero feriti anche due suoi dipendenti. Scippi e rapine ai danni dei pendolari, negli ultimi mesi, hanno tristemente allungato la lista di colpi messi a segno nel quartiere.

Il viaggio nella “terra di nessuno” della stazione centrale, comincia proprio a piazza Francesco Cupani, alla destra della struttura per chi si lascia via Roma alle spalle. Lì, quotidianamente si trovano tre parcheggiatori. Il vecchio vespasiano si è ormai trasformato in una discarica, tra rifiuti, cartoni e coperte lasciate dai clochard che vivono nella zona da tempo. “Di giorno è il regno degli abusivi – dice Marcello Corona, che abita in via Maurolico – di sera quello delle lucciole. Il quartiere è ormai diventato la “zona rossa” della città – dice – dove tutto è diventato lecito nell’indifferenza delle istituzioni. E’ come se noi abitanti della zona Oreto-stazione fossimo cittadini che non meritiamo nulla. La polizia è presente, ma dal Comune ci aspetteremmo interventi concreti volti a rendere vivibile l’intera area”.

A luglio anche la Consap, Confederazione Sindacale Autonoma Polizia, aveva lanciato l’allarme documentando con immagini e video lo stato della zona: a farla da padrone, il degrado, dove anche lo spaccio troverebbe terreno fertile: “Purtroppo nella piazza lo spaccio di stupefacenti è abbastanza diffuso, come se fosse un appendice del ben più florido mercato di spaccio di Ballarò – denuncia in sindacato -. Il traffico di piazza Giulio Cesare è notevole, come notevole è il disordine nei parcheggi. Ogni spazio “parcheggiabile” è utilizzato in barba alla segnaletica, sia che indichi strisce pedonali, divieti di sosta, spazi riservati per disabili. In più luoghi, soprattutto nella zona di piazza Cupani le auto sono regolarmente parcheggiate sul marciapiede, visto che per strada c’è divieto di sosta”.

Una situazione che aveva provocato la richiesta, da parte degli esercenti e dei residenti, della collocazione di nuove telecamere nell’area. Quelle già esistenti, come la Consap precisa, non sono in funzione. “Quelle dentro la stazione e quelle sotto i portici della Stazione di Palermo – sostiene il sindacato di polizia – sono telecamere praticamente decorative. Il Ministero non ha i soldi per la manutenzione, mentre Grandi Stazioni, rimanda al Ministero la competenza della manutenzione stessa”.

“Quando hanno collocate le telecamere – dice il titolare di una tabaccheria – abbiamo cominciato a sperare che forse qualcosa si stava muovendo. Non ci sentiamo al sicuro, qui non ci sono regole. La polizia ferroviaria e le volanti fanno quel che possono, vediamo coi nostri occhi i numerosi interventi che però non evitano il ripetersi di spiacevoli episodi. Qualche giorno fa, ad esempio, una turista è stata scippata davanti ai nostri occhi e nel giro di pochi secondi i malviventi si sono dileguati. Per non parlare delle rapine che avvengono sotto i portici e dei pestaggi avvenuti negli scorsi anni”.

“Vogliamo più sicurezza, desideriamo non guardarci alle spalle quando torniamo la sera a casa”, dice Anna Culotta, che abita in via Rosario Gregorio, una traversa di via Paolo Balsamo. “Da mesi ormai circolano dei ragazzini che rubano i cellulari. Molti studenti che vivono in città e arrivano qui con i pullman regionali vengono aggrediti e rapinati. Se è questo il contesto in cui dovrà crescere mio figlio, non mi limiterò a cambiare quartiere, ma a cambiare città”.


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