"Abusivismo e turbativa d'asta" | Bagheria, il sindaco a giudizio - Live Sicilia

“Abusivismo e turbativa d’asta” | Bagheria, il sindaco a giudizio

Patrizio Cinque

Patrizio Cinque, eletto con il Movimento 5 stelle ma scaricato da Luigi Di Maio, è finito sotto processo assieme ad altre 23 persone

PALERMO – Il sindaco ex grillino di Bagheria, Patrizio Cinque, è stato rinviato a giudizio assieme ad altre 23 persone. Il processo inizierà il prossimo 18 gennaio davanti al Tribunale di Termini Imerese presieduto da Vittorio Alcamo. Il rinvio a giudizio è stato deciso dal giudice per l’udienza preliminare Emanuele Bencivinni. Fu il capo politico del Movimento 5 Stelle a scaricarlo durante una visita a Palermo. “Non è un sindaco del movimento”, disse il vice premier.

Il sindaco si dovrà difendere da una serie di capi di puntazione: turbata libertà degli incanti, turbata libertà nella scelta del contraente, falso, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio e omissione di atti d’ufficio.

Il capitolo più spinoso dell’inchiesta coinvolge il vigile urbano Domenico Chiappone, il quale avrebbe fatto sapere al primo cittadino che erano partiti gli accertamenti sulla casa abusiva del cognato di Cinque, Domenico Buttitta.

Ci sono poi le presunte anomalie per l’affidamento del servizi di raccolta dei rifiuti e la gestione del palazzetto dello sport. Tutte accuse respinte con forza dal primo cittadino e in parte ridimensionate dal giudice per le indagini preliminari Michele Guarnotta che respinse la richiesta di arresti domiciliari, applicando a Cinque il solo obbligo di firma, poi revocato. “Alla luce di quanto stabilito da Guarnotta – spiegano i legali di Cinque, gli avvocati Antonio Di Lorenzo, Vincenza Scardina e Filippo Liberto – ci saremmo aspettati un ridimensionamento delle imputazioni di cui siamo convinti di dimostrare l’inconsistenza davanti al Tribunale”.

Tra le contestazioni mosse a Cinque ci sarebbero le presunte pressioni sull’ex commissario della città metropolitana, Manlio Munafò, affinché il palazzetto sportivo di Bagheria fosse affidato in partnership al Comune e all’associazione Nuova Aquila Palermo. Cinque ha sempre negato qualunque intenzione di gestire la struttura con l’associazione privata, sostenendo di aver chiesto negli anni l’affidamento del palazzetto ai comuni con Bagheria capofila e non ai privati. Tanto da aver presentato la busta per la manifestazione di interesse fuori termine.

Ecco i nomi degli altri imputati: Raimondo Giammanco, Michele Raspanti, Salvatore Rappa, Onofrio Lisuzzo, Romolo Salvatore Maggio, Manlio Munafò (ex commissario della Città metropolitana di Palermo), Maria Tiziana Maggio, Angela Battaglia, Maria Luisa Aiello, Antonina Di Leonardo (avrebbero tutti partecipato alla stesura del verbale considerato falso con cui si diede il via libera al noleggio dei mezzi per la raccolta dei rifiuti), Giuseppina Di Martino, Marco Gelsomino (rispettivamente presidente della commissione di gara, impiegata comunale e imprenditore che avrebbero condizionato la gara per l’acquisto di un altro autocompattatore), Angela Rizzo, Francesca Paola Abbate, Giovanni Sorci, Giuseppina Buttitta (tutti impiegati comunali, avrebbero falsificato un verbale nella procedura per un progetto di “innovazione sociale”), Caterina Finocchiaro e Salvatore Provenzano.

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