Abuso d'ufficio, a giudizio | il deputato Alloro - Live Sicilia

Abuso d’ufficio, a giudizio | il deputato Alloro

Mario Alloro

Secondo l'accusa Alloro avrebbe conferito incarico di dirigente di tre unità operative dell'Asi a un professionista esterno al consorzio, procurandogli un 'ingiusto vantaggio patrimoniale' pari ai compensi ricevuti per la funzione ricoperta. Il deputato: "Mai sentito dai giudici"

ENNA- Accogliendo la richiesta della Procura, il gup di Enna ha rinviato a giudizio il deputato regionale del Pd Mario Alloro per abuso d’ufficio continuato aggravato dal vantaggio patrimoniale per una vicenda che risale ai tempi in cui era dirigente generale del Consorzio Asi del Dittaino, tra il 2007 e il 2009. Secondo l’accusa Alloro avrebbe conferito incarico di dirigente di tre unità operative dell’Asi a un professionista esterno al consorzio, procurandogli un ‘ingiusto vantaggio patrimoniale’ pari ai compensi ricevuti per la funzione ricoperta. L’indagine scaturisce dalle denunce presentate dall’allora commissario straordinario del Consorzio Asi di Enna, Alfonso Cicero, attuale presidente dell’Irsap. (ANSA).

Sono stupito dal fatto di essere stato rinviato a giudizio senza essere mai stato ascoltato. Sono certo, infatti, che la vicenda per la sua chiarezza avrebbe potuto facilmente risolversi in fase istruttoria”.

Con queste parole il parlamentare regionale del PD, Mario Alloro, commenta la decisione del Gup del Tribunale di Enna, Eugenio Alberto Stancanelli, di rinviarlo a giudizio, per abuso d’ufficio aggravato nella sua qualità di direttore generale dell’Asi di Enna.

“E’ bene chiarire – spiega lAlloro – che io mi sono semplicemente limitato a dare esecuzione ad una decisione del Comitato Direttivo dell’ASI di Enna, circa la proroga di un incarico di consulenza esterna da affidare all’Architetto Serra, considerata l’esiguità della composizione dell’Ufficio Tecnico, soprattutto nella considerazione del fatto che risultavano esserci ben quindici opere appaltate”.

“Voglio evidenziare – aggiunge Alloro – che prima di effettuare la proroga ho regolarmente esperito le procedure di mobilità previste dalla legge, alla quale non è stata comunicata nessuna disponibilità. Inoltre l’atto, che risulta essere perfettamente legittimo in base a quanto previsto dal comma 8 dell’art. 9 della L.r. 10/2000, è passato dal vaglio dell’organo tutorio, ovvero la Regione Siciliana che, paradossalmente, si è costituita parte civile”.

“Una costituzione di parte civile, peraltro stranamente decisa in anticipo rispetto al rinvio a giudizio, che stona alquanto con la condotta generale del Presidente Crocetta, se pensiamo ai numerosissimi incarichi esterni dati, a cominciare da quello dato alla dottoressa Patrizia Monterosso, Segretario Generale della Regione Siciliana, oltre al fatto che uguale decisione di costituzione di parte civile non è stata presa nei confronti dello stesso Crocetta, rinviato a giudizio insieme ad Ingroia per quanto riguarda la vicenda delle 75 assunzioni a Sicilia E-servizi”.

“Rispetto alle solite farneticazioni del geometra Cicero – conclude il parlamentare regionale – il quale non ha perso l’occasione per scendere in campo nella campagna elettorale ennese, chiedendo personalmente voti con la sua scorta al seguito venerdì mattina, nella centralissima Via Roma, a fianco di Rosalinda Campanile, voglio solo evidenziare che questa è l’unica vicenda che mi vede chiamato in giudizio a fronte di un’enorme quantità di segnalazioni da parte sua, e che nessun danno patrimoniale si evidenzia nella vicenda, considerato che Serra ha regolarmente svolto il suo lavoro e per questo è stato retribuito con un importo che, peraltro, corrisponde al 50% di quanto sarebbe spettato ad un dirigente interno per lo stesso tipo di incarico”.


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