Acagnino: “Attacco ingiusto alla giudice e alla sua famiglia”

Acagnino: “Attacco ingiusto alla giudice e alla sua famiglia”

Intervista alla collega di Iolanda Apostolico (nella foto)

CATANIA – “In questo momento c’è un attacco ingiustificato alla magistratura che prende spunto da un provvedimento il cui contenuto non può essere condiviso dal governo”. Sono le parole di Marisa Acagnino, giudice della prima sezione del tribunale di Catania e collega di Iolanda Apostolico, finita al centro degli attacchi politici per i provvedimenti di diniego del trattenimento di alcuni migranti.

L’intervista

Dottoressa che aria si respira in tribunale?

“In questo momento c’è un attacco ingiustificato alla magistratura che prende spunto da un provvedimento che il governo non condivide. Noi applichiamo le leggi e non possiamo che fare riferimento ai principi della Costituzione e alle direttive europee”.

Qual è il ruolo del giudice?

“Il ruolo del giudice non è di semplice applicazione della legge italiana, facciamo parte dell’Unione Europea e le nostre norme dovrebbero essere conformi anche a quei principi. Diversamente sbaglieremmo”.

È possibile che si sollevi una questione di legittimità costituzionale sulle norme del governo Meloni?

“Fino ad adesso non è stato necessario, a noi è bastato disapplicare i provvedimenti, ma indipendentemente da questo, qualcuno potrebbe sollevare la questione di legittimità costituzionale. Noi in questa fase ci dobbiamo limitare a interpretarle in relazione a tutte le normative europee”.

La dottoressa Apostolico come vive questi momenti?

“Ha fatto udienza oggi, continuerà giovedì, sono sicura che sia amareggiata da questa polemica, perché una persona che fa il proprio lavoro senza farsi influenzare, come qualcuno ha suggerito, dalle proprie opinioni personali, non può essere vittima di attacchi mediatici che riguardano la sua vita familiare, il suo compagno, guardando post del 2011, 2018, è stata violata anche la sua privacy. È un attacco ingiustificato alla libertà di una persona e della sua famiglia”.

Cosa ne pensa dell’intervento della politica?

“Hanno travisato il contenuto del provvedimento, probabilmente non sono stati consigliati bene. Alcune frasi non facevano parte delle motivazioni, ma si trattava del contenuto delle dichiarazioni dei migranti, che riportiamo nei provvedimenti. Bisognava dar conto di cosa emergeva dalla loro storia e queste cose sono state considerate come motivazioni. Non ho letto censure tecniche”.

Cosa accadrà adesso?

“Vedremo se tramite il ricorso in Cassazione fatto dall’avvocatura emergeranno novità. Il sistema ha al suo interno diversi gradi che assicurano una pronuncia giusta. Trattandosi di libertà dell’individuo, noi ci atterremo all’applicazione delle normative e dei principi”.


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