Acqua, l'affondo di Si: "Ma cos'hanno fatto Comune e Sidra?"

Acqua, l’affondo di Si: “Ma cos’hanno fatto Comune e Sidra?”

È polemica sull'impiego dei fondi del Pnrr
LA CRISI IDRICA
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CATANIA – “Il presidente della Sidra, Fabio Fatuzzo ed il sindaco di Catania Enrico Trantino, hanno comunicato alla cittadinanza catanese che nelle prossime settimane si resterà senz’acqua. Da almeno un anno in Sicilia si registra una drammatica crisi idrica causata dal surriscaldamento globale, che ha accentuato il processo di desertificazione di almeno il 50% del nostro territorio”.

A parlare sono i segretari provinciali e comunali di Sinistra Italiana, rispettivamente Giolì Vindigni e Marcello Failla. La questione è ovviamente quella legata alla crisi idrica.

L’affondo

“La carenza di piogge non è però un evento improvviso o un accidente del destino – proseguono -, è una condizione climatica con la quale noi siciliani dobbiamo convivere, trovando soluzioni che permettano il proseguimento delle attività economiche e la regolare vita delle nostre famiglie. Alla luce di questa nuova realtà, ormai consolidata, cosa ha fatto in questi anni il governo regionale, il comune di Catania e la Sidra?”.

Pressoché nulla: le istituzioni della nostra isola si sono limitate a gestire l’esistente, incuranti dello stato di emergenza che incalzava, attendendo inerti che i rubinetti restassero asciutti e lasciando al proprio destino migliaia di famiglie siciliane.
In Sicilia due sono i grandi problemi legati alla crisi idrica. Il primo è la gestione privatistica di buona parte dell’approvvigionamento idrico isolano, che causa prezzi altissimi e bassissimi investimenti per la ricerca di nuove fonti e per la efficiente coltivazione dei pozzi esistenti. La seconda, che interessa la nostra area metropolitana, è la vetusta della rete idrica, che spesso ha più di cinquanta anni, che causa una grande dispersione del prezioso liquido”.

E aggiungono: “Questi due mali non hanno mai visto iniziative delle nostre istituzioni: la regione non ha mai definito un piano per la ripubblicizzazione delle acque ed il potenziamento della rete idrica, mentre comune di Catania e Sidra non si sono mai impegnati nella ricerca di finanziamenti europei in grado di risolvere un problema che oggi si presenta drammatico.

“Secondo il recente report di Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia, pubblicato su Il Sole 24 ore alcuni mesi addietro, la città di Catania risulta agli ultimi posti in Italia, per perdite della rete idrica. Il report evidenzia un dato drammatico, che avrebbe dovuto immediatamente attivare i nostri amministratori: la rete idrica catanese perde infatti il 61% dell’acqua che trasporta!”.

“Di fronte a questa drammatica situazione, conosciuta da tempo dagli amministratori della regione e del comune di Catania nulla è stato fatto, anche per la incapacità dell’apparato tecnico e politico siciliano.
Addirittura clamorosa fu la bocciatura da parte del ministero all’agricoltura di tutti i 31 progetti presentati nel 2021 dalla regione Sicilia, che non riuscì nemmeno in quell’occasione ad utilizzare risorse pubbliche per gli investimenti volti al potenziamento dell’acqua nell’isola”.

“Che fine hanno fatto i soldi del Pnrr?”

“Nell’agosto del 2022 Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha assegnato ingenti risorse per il potenziamento delle reti idriche.
Sorge spontanea una domanda: che fine hanno fatto i 31 milioni di euro stanziati dal PNRR alla SIDRA per il completamento degli interventi per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione ed il monitoraggio delle reti?

Ed ancora, che fine hanno fatto i quasi 16 milioni di euro stanziati sempre dal PNRR all’Acoset per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua e la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti idriche?

Sinistra Italiana chiede che si abbandoni la logica dell’emergenza, programmando un piano straordinario per la coltivazione dei pozzi idrici ed il potenziamento dell’acqua captata, nonché il rifacimento dell’intera rete con l’obiettivo perdita zero. Si spendano subito e bene i rilevanti finanziamenti del PNRR e si preveda anche l’investimento dei notevoli utili della Sidra, almeno 1 milione di euro annui, per migliorare i servizi dell’azienda e potenziare la quantità di acqua che arriva alle famiglie ed alle imprese”.


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