CATANIA – Una lettera inviata ai sindaci dal presidente dell’Ati Catania Fabio Mancuso. La questione è quella del Servizio Idrico Integrato. “Non servono eroi dell’acqua, ma amministratori coerenti”, dice.
L’Assemblea Territoriale Idrica di Catania (ATI Catania) interviene nel dibattito sul Servizio Idrico Integrato, invitando i sindaci dei Comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale Catania 2 a una riflessione basata su responsabilità istituzionale e coerenza amministrativa.
La missiva
“In queste settimane – scrive Mancuso – si è parlato più di emozioni che di norme, più di timori che di fatti. Le stesse leggi oggi criticate furono approvate anni fa, in nome dell’efficienza e della modernizzazione dei servizi. Non possiamo riscrivere la storia per convenienza elettorale”.
Il presidente “ha ricordato che le norme che regolano il Servizio Idrico Integrato, contenute nel D.Lgs. 152/2006 e rafforzate dai governi Berlusconi del 2008 e del 2010, rappresentano ancora oggi i pilastri del sistema idrico nazionale”.
Mancuso ha poi ribadito la posizione dell’Assemblea: “Il Gestore Unico non si è ancora organizzato in modo adeguato, né ha messo in campo le risorse necessarie. Tuttavia, non approvare il Piano d’Ambito e la manovra tariffaria rischia di offrirgli l’alibi perfetto per non agire. Così si perdono risorse del PNRR, fondi ARERA e contributi nazionali, mentre il sistema prosegue comunque, ma senza di noi”.
L’appello
“La vera tutela dei cittadini passa per la responsabilità amministrativa, non per la nostalgia politica. Se il gestore non è idoneo, servono atti formali, non proclami mediatici. L’acqua insegna: trova sempre la sua strada, anche quando qualcuno prova a deviarla. E la verità, come l’acqua, non si ferma”.
Conclude Mancuso: “Abbiamo ereditato reti fragili e perdite enormi. Non possiamo restare fermi per paura di assumere decisioni che altri, prima di noi, hanno scritto e votato. Non servono eroi dell’acqua, ma amministratori coerenti”.

